(DIRE) Roma, 13 feb. - Grazie all'immunotarget-terapia, la cura che utilizza il sistema immunitario per combattere le cellule tumorali, si e' aperta una nuova era nel trattamento dei tumori che sta modificando le aspettative di sopravvivenza. E i pazienti riconoscono l'importanza di questa nuova arma. "Oltre il 90% dei pazienti con melanoma in trattamento- fa sapere l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom)- da' infatti una definizione appropriata di farmaco immuno-oncologico. L'80% ritiene che queste terapie siano efficaci e piu' tollerate rispetto agli altri trattamenti anti-cancro. Mentre il 98% e' consapevole che possano presentare effetti collaterali, ma diversi dalla chemioterapia".
Questo approccio terapeutico innovativo, spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, "riesce a limitare e fermare la malattia per un lungo periodo. Il 70% degli oncologi medici utilizza l'immunotarget-terapia nella pratica clinica della cura del melanoma, oltre che in studi clinici. Ed e' unanime il parere degli esperti sulle potenzialita' terapeutiche che ne possono derivare: per la totalita' dei camici bianchi, grazie allo sviluppo di questi farmaci, nei prossimi cinque anni si otterra' un miglioramento della pratica clinica. Siamo dunque di fronte ad un'importantissima novita' dell'oncologia del terzo millennio, a un approccio rivoluzionario nel trattare il cancro, che si affianca a quelli tradizionali rappresentati dalla chirurgia, dalla radioterapia e dalla chemioterapia".
I risultati del primo sondaggio sull'immuno-oncologia realizzato in Italia sono stati presentati oggi a Roma, nel corso del secondo dei quattro convegni sull''Immunotarget-terapia dei tumori' organizzati dall'Aiom.
Intanto, si chiama 'Ipilimumab' il primo farmaco immuno-oncologico approvato e sviluppato da Bristol-Myers Squibb. "La combinazione delle nuove terapie e la loro somministrazione in sequenza- sottolinea Michele Maio, direttore Uoc Immunoterapia oncologica dell'azienda ospedaliera universitaria Senese- rappresentano la svolta nella lotta contro questo tipo di tumore della pelle e numerose altre neoplasie. Oggi si stanno affacciando altre armi, come nivolumab. I dati piu' recenti evidenziano come la combinazione di due anticorpi monoclonali immunomodulanti, ipilimumab e nivolumab, sia in grado di garantire risposte in termini relativamente brevi".
Il melanoma ha rappresentato il candidato ideale per verificare l'efficacia di questa nuova arma. Spiegano gli esperti: "Sono 11mila le nuove diagnosi stimate nel 2014 in Italia e 1.700 i casi di malattia metastatica. A settembre 2014 ipilimumab ha ricevuto l'ok dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per il trattamento in prima linea dei pazienti colpiti da melanoma metastatico, dopo il parere positivo dell'agenzia regolatoria europea (Ema) a ottobre 2013. Il farmaco ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza a lungo termine nel melanoma in fase avanzata: nel 20% dei pazienti rende la malattia cronica". Secondo Paolo Ascierto, direttore dell'Unita' di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative del 'Pascale' di Napoli, si tratta di "un risultato mai raggiunto finora. Dalla sua iniziale approvazione nel 2011, infatti, il ipilimumab ha rappresentato il primo significativo progresso negli ultimi trent'anni nel trattamento del melanoma metastatico- conclude- mostrando il potenziale di una sopravvivenza a lungo termine in alcuni pazienti".
(Cds/ Dire)