(DIRE) Roma, 10 feb. - L'epilessia colpisce circa 65 milioni di persone ed e' una delle malattie neurologiche piu' diffuse nel mondo. Nonostante questi numeri, rimane un problema sommerso a causa degli irragionevoli pregiudizi che ad essa sono associati. Seppure esistono numerosi farmaci che controllano le crisi consentendo a chi ne fa uso di condurre una vita normale, il 30% delle persone con epilessia non risponde alle terapie attualmente disponibili, con gravi ricadute sulla qualita' di vita. E' l'allarme lanciato dalla Fie (Federazione italiana epilessie) nella Giornata internazionale per l'epilessia.
Nei paesi meno ricchi solo una piccola percentuale dei malati ha accesso alle terapie e non sempre in maniera regolare. La Fie, che riunisce 23 associazioni di portatori di interesse operanti in diverse regioni, ha organizzato due giorni fa, a Bologna, un convegno dedicato alla vita quotidiana dei malati. "La nostra organizzazione ha l'obiettivo di restituire alle persone con epilessia la speranza di poter vivere pienamente la propria vita", spiega Rosa Cervellione, presidente di Fie. "Gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di questa possibilita' sono molteplici ma siamo sicuri che la societa' civile sapra' dare risposte adeguate ai bisogni espressi dalle 500 mila persone che in Italia soffrono di epilessia".
In questa direzione, Fie ha avviato una interazione con le Istituzioni sanitarie del Paese e i primi frutti sono stati raccolti: e', infatti, di questi giorni la notizia dell'approvazione della prima risoluzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) sull'epilessia. "La risoluzione rappresenta una pietra miliare- dice il professor Emilio Perucca, presidente Ilae- poiche' chiede agli Stati Membri un intervento coordinato per ridurre l'impatto della malattia a livello nazionale e globale migliorando l'assistenza, garantendo il rispetto dei diritti civili e aumentando l'investimento in ricerca".
L'Italia ha contribuito all'esito di questa risoluzione rilasciando una dichiarazione formale all'Oms che ne sollecita l'appoggio per favorire specifici interventi socio-sanitari. La posizione assunta dall'Italia presso l'Oms, unica tra gli Stati dell'Europa Occidentale, insieme alla Grecia, ad appoggiare la risoluzione con una propria dichiarazione, e' la risposta del ministero della Salute alle istanze delle persone con epilessia. Cervellione ringrazia per questo il ministero.
(Com/Wel/ Dire)