EPATITE C/INIZIATIVA EDITORIALE
Epatite C, Oms: "In Italia oltre 1,5 mln di pazienti". Presentata a ministero Salute nuova rivista specializzata
(DIRE) Roma, 5 feb. - Una vera e propria emergenza sanitaria globale. L'epatice C, come riferisce l'Oms, conta nel mondo 180 milioni di persone cronicamente infette, pari al 2% della popolazione mondiale. In Italia, invece, si stimano oltre 1 milione e mezzo di pazienti, di cui circa 350mila quelli diagnosticati. Nel nostro Paese, in particolare, esistono alcune criticita' legate a questa emergenza: mancanza di stime epidemiologiche realistiche, problema della sostenibilita' economica dei nuovi trattamenti, attesa dell'attuazione del piano nazionale per la lotta alle epatiti. Anche per questo nasce 'HCView - Una finestra sulle politiche per l'epatite C', la prima rivista interamente dedicata all'analisi dello scenario epatite.
La rivista, presentata oggi presso il ministero della Salute, attraverso il contributo del think tank composto da clinici, associazioni e pazienti, si propone "di delineare proposte programmatiche per migliorare da un lato la gestione del paziente con Hcv in tutte le fasi del suo percorso, dall'altro di individuare modelli di sostenibilita' che coniughino accesso alle nuove cure e efficace gestione della spesa". Secondo Antonio Gasbarrini, professore ordinario di Gastroenterologia presso l'Universita' Cattolica 'Sacro Cuore' di Roma- "stiamo assistendo a una rivoluzione epocale nell'area epatite C, che si deve all'introduzione di farmaci antivirali innovativi in grado di migliorare il controllo e di incrementare i tassi di cura dei pazienti, passando dal 50% al 90% di guarigioni, cui si aggiunge un profilo di tollerabilita' ottimale non confrontabile con le terapie precedenti".
Intanto, oggetto del primo numero della rivista e' come coniugare la sostenibilita' del sistema sanitario italiano 'obbligato a risparmiare' e al contempo garantire a tutti i pazienti l'accesso alle nuove cure. In questo contesto si inserisce la ricerca condotta da Francesco S. Mennini, professore di Economia sanitaria presso l'Universita' 'Tor Vergata' di Roma e basata sul modello del 'Cost of illness' (Coi), che ha consentito di stimare l'onere complessivo associato alle patologie HCV-indotte in Italia.
"Dal modello- spiega Mennini- emerge come la prevalenza dell'HCV risulta essere il principale parametro epidemiologico capace di generare il livello di variazione piu' elevato nella stima dei costi assorbiti dalle patologie Hcv-indotte, che ammontano a Ç1,05 miliardi. Di questi Ç407 milioni sono costi diretti, mentre i costi indiretti, intesi come perdita di produttivita' attribuibile alla malattia, superano- conclude- i 645 milioni di euro gravando per circa il 61% sui costi totali".
(Cds/ Dire)
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