(DIRE) Roma, 11 dic. - Lavorare in modo etico e trasparente nella formazione scientifica, sostenere politiche di acquisto coerenti rispetto al valore dei prodotti, valorizzare la sostenibilità del sistema, aumentando gli investimenti in ricerca e sperimentazioni cliniche, diffondere informazione e cultura dei dispositivi medici. Questi gli obiettivi del protocollo d'intesa siglato tra la Società Italiana di Nefrologia (SIN) e Assobiomedica in occasione del "47° Corso di aggiornamento in Nefrologia e Metodiche Dialitiche", che si è svolto dal 5 all'8 dicembre a Milano. L'intesa è stata rinnovata per rafforzare il dialogo scientifico tra medicina e tecnologie in funzione del progresso e di un approccio più adeguato a una sanità moderna in continua trasformazione.
"L'incessante evoluzione tecnologica - ha dichiarato Antonio Santoro, Presidente della Società Italiana di Nefrologia - rende necessario e sempre più frequente un continuo trasferimento di conoscenze e competenze bidirezionale tra aziende e professionisti della Sanità. È importante che, nel rispetto di etica e sobrietà, la formazione scientifica indipendente che, purtroppo viene poco sopportata dalle istituzioni, continui a essere sostenuta dal mondo imprenditoriale. Allo stesso modo è fondamentale un dialogo costante tra medico e industria nelle attività di ricerca e negli studi clinici, che consentano di valutare e sperimentare soluzioni e prodotti innovativi, efficaci e sicuri in grado di migliorare la qualità delle cure offerte ai cittadini".
"La medicina è oggi uno dei settori nei quali il contributo dell'innovazione tecnologica è elemento determinante nello sviluppo diagnostico-terapeutico-riabilitativo - ha dichiarato il Presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio -. L'introduzione delle tecnologie sanitarie nella pratica clinica deve avvalersi di metodiche di analisi economica in Sanità e di HTA, che contemplino politiche di valutazione e acquisto appropriate al mondo dei dispositivi medici. È necessario contrastare insieme ai professionisti sanitari le attuali tendenze a procedure di acquisto che rischiano di impoverire il patrimonio tecnologico e di privare la classe medica degli strumenti innovativi per realizzare al meglio il proprio lavoro".
(Wel/ Dire)