(DIRE) Roma, 9 apr. - "Uno spazio accogliente e colorato, con giochi, un fasciatoio, una comoda seduta per allattare, aperto tutti i giorni, dove neo-mamme o future mamme possono trovare sostegno con i papa', assistenza e orientamento nella delicata fase pre e post parto, con l'inizio dell'esperienza di cura e accudimento del bambino e l'uscita dall'ospedale".
Parte oggi anche a Roma il progetto "Fiocchi in Ospedale", per iniziativa di Save the children e del Policlinico universitario Agostino Gemelli, "prima nel Lazio, dopo le esperienze pilota avviate dall'Organizzazione a Milano (ospedale Niguarda, in collaborazione con Mitades), Napoli (ospedale Cardarelli, in collaborazione con Pianoterra) e Bari (Policlinico, in collaborazione con il Melograno), in cui in poco piu' di 2 anni di attivita' sono state sostenute un totale di 11.722 persone, tra bambini, mamme e familiari".
Obiettivo del progetto "e' contribuire a migliorare le condizioni dei bambini fin dai primi giorni di vita, attraverso il sostegno al neonato e ai genitori, in sinergia con l'ospedale e il territorio e con particolare attenzione alle mamme e ai nuclei piu' vulnerabili" e nella capitale, il Policlinico Agostino Gemelli ha destinato a Fiocchi in Ospedale uno spazio all'interno del reparto di ostetricia (ala N) all'interno del dipartimento per la Tutela della salute della donna, della vita nascente, del bambino e dell'adolescente; qui, dal lunedi' al venerdi', dalle 10 alle 14, le future mamme e le neo-mamme "possono contare sull'aiuto di operatrici qualificate con uno sportello di consulenza, anche con mediazione culturale e linguistica; attivita' di sostegno all'allattamento, accudimento e puericultura, supporto psicologico e sociale e per le madri in situazioni di particolare vulnerabilita' economica e sociale e' previsto un sostegno materiale (pannolini, accessori e prodotti per la cura del neonato) e la possibilita' di dimissioni protette".
Come spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the children, "l'arrivo di un bambino rappresenta un momento particolarmente delicato per la mamma e per l'intera famiglia e necessita di un adeguato accompagnamento non solo medico ma anche sociale ed emotivo.
Questo purtroppo non sempre avviene e le donne e le coppie possono trovarsi sole davanti alle sfide della genitorialita', con esiti anche molto gravi come l'acuirsi di forme depressive post partum o di un clima di violenza psicologica e fisica, che possono compromettere in modo serio il benessere del neo-nato; il progetto Fiocchi in Ospedale intende fornire un primo ascolto e riferimento, soprattutto alle donne e coppie piu' in difficolta', in rete con tutti i servizi territoriali".
Per Giovanni Scambia, direttore del dipartimento per la Tutela della salute della donna, della vita nascente, del bambino e dell'adolescente del policlinico Gemelli di Roma, "Fiocchi in ospedale e' uno dei nostri progetti piu' preziosi poiche' dedicato a gestanti, neomamme, coppie o nuclei familiari che mostrano situazioni di fragilita' e di disagio sociale, emotivo, psicologico, relazionale. E' quindi un'attenzione speciale quella che vogliamo rivolgere alle famiglie in difficolta', non solo dal punto di vista medico e clinico, ma anche psicologico e sociale, estendendo la nostra collaborazione anche alle strutture del territorio, futuro, ma anche presente, della Medicina integrata". Secondo i dati evidenziati nel rapporto "Madri in arrivo" recentemente pubblicato da Save the children sul percorso nascita in Italia, nel Lazio "sono circa 53 mila i parti all'anno, di cui 3.349 al policlinico Gemelli (pari al 6,3%); 40 le Unita' operative perinatali, delle quali 10 effettuano meno di 500 parti all'anno e sono quindi al disotto dello standard previsto dalle linee guida ministeriali per la sicurezza del parto. Una mamma ogni 10 ha 40 anni o piu', dato che posiziona il Lazio al secondo posto in Italia per le maternita' over 40, dopo la Sardegna (10,9%); oltre il 41% dei nati viene al mondo con un parto cesareo, percentuale che colloca il Lazio al 5° posto in Italia, dopo Campania, Molise, Sicilia e Puglia, e 5 punti percentuali sopra la gia' alta media italiana.
3,9 per mille il tasso di mortalita' infantile (in linea con la media italiana".
Per quanto riguarda l'allattamento al seno, "vi ricorre l'85,5% della mamme, per una durata in media di 8 mesi l'anno, con una flessione di quasi il 2% rispetto al 2000".
Sul versante dei servizi socio-assistenziali per la salute materno-infantile e la prima infanzia, "i consultori pubblici sono 161, 0,6 ogni 20 mila abitanti- quando la legge ne prevede 1- mentre gli asili nido pubblici prendono in carica il 16,7 di bambini nella fascia di eta' 0-2 anni. Un dato superiore al 12,3% della media nazionale ma inferiore a quello di regioni quali Emilia Romagna (25), Valle d'Aosta (21,7), Toscana (20,3), Friuli Venezia Giulia (19,6)".
Per Raffaela Milano, "i dati sui servizi e le strutture sanitarie e sociali a sostegno del percorso nascita nel Lazio evidenziano alcune criticita'. Per esempio 1/4 dei Punti nascita non e' in linea con i parametri indicati dalle linee guida nazionali, perche' vi si effettuano meno di 500 parti l'anno. Queste strutture sono spesso prive di sistemi di trasporto di urgenza materno e neonatale, di terapia intensiva neonatale e di doppia guardia ostetrica e ginecologica. Di conseguenza rischiano di non avere l'efficienza richiesta".
Inoltre, continua il il direttore Programmi Italia-Europa Save the children, "un altro punto di attenzione riguarda il numero molto elevato di parti cesarei che lascia presupporre un utilizzo non sempre appropriato di questo intervento, a cui si puo' decidere di ricorrere per semplificare l'organizzazione ospedaliera piuttosto che come intervento salvavita".
Per cio' che riguarda i servizi socio-assistenziali sul territorio, la rete dei consultori "e' al disotto del numero previsto ed e' largamente inadeguata anche la disponibilita' di asili pubblici. Inoltre, soprattutto nella citta' di Roma, i consultori non hanno spesso le risorse sufficienti per equipe multidisciplinari e quindi rischiano di essere dei semplici duplicati di un ambulatorio ostetrico", spiegano i dati del rapporto "Madri in arrivo".
"Pur con alcune debolezze, l'assistenza perinatale appare in media di buon livello mentre piu' carente ci sembra la rete di servizi sociali che entra in gioco soprattutto dopo il parto e che risulta piuttosto frammentata. E' necessario intervenire per rafforzare il sostegno sociale alle madri e ai bambini ed e' per questo che abbiamo voluto avviare il progetto Fiocchi in Ospedale anche nel Lazio dove rileviamo una crescente 'sofferenza sociale', con il 12% di minori in poverta' assoluta. Ci auguriamo che il progetto possa essere assunto e replicato anche da altri ospedali della capitale e della regione", conclude Milano.
(Com/Rel/Dire)