Roma, 7 apr. - Intervista tratta da 'La Repubblica'. CONTROLLO delle madri donatrici, congelazione, pastorizzazione. Ecco le procedure che le banche del latte seguono in Italia per garantire la sicurezza. Antonella Diamanti è responsabile della struttura del Bambin Gesù di Roma, una delle 32 in Italia.
Chi sono le mamme donatrici? "Sono mamme volontarie che hanno latte in eccesso rispetto alle esigenze del loro bambino, che non deve superare i cinque mesi di età. Quasi una donatrice su cinque è extracomunitaria. Tutte vengono sottoposte a screening per quanto riguarda stili di vita, alimentazione, farmaci e presenza di malattie infettive. In ogni caso, il latte delle nostre banche viene pastorizzato a 62 gradi prima di essere somministrato".
Quali bambini lo ricevono? "Spesso le mamme ci telefonano perché non hanno abbastanza latte e vorrebbero ricorrere alle nostre banche. Noi però dobbiamo dare la priorità ai bambini prematuri. Per loro il latte materno è un vero e proprio farmaco, che previene molte malattie gravi, gastrointestinali ma anche respiratorie".
Riuscite a soddisfarli tutti? "Proprio no. Per fortuna i bambini prematuri mangiano poco, ma anche così riusciamo a soddisfarne appena la metà all'interno del Bambin Gesù. Solo nei casi più gravi riforniamo anche altri ospedali. Negli ultimi anni purtroppo abbiamo registrato una flessione delle donazioni".
Cosa fate per aumentare le mamme donatrici? "Cerchiamo di spargere la voce, di farci conoscere, anche se non è facile. Andiamo a casa delle donatrici che vivono a Roma ogni 15 giorni per prelevare il latte congelato. Prima la Provincia ci aiutava a raggiungere anche le mamme al di fuori del raccordo anulare, ma ora questo servizio è stato tagliato. Stiamo studiando un metodo per liofilizzare il latte umano. Questo renderebbe molti aspetti della donazione più semplici".
(Com/Dire)