(DIRE) Roma, 1 apr. - "Non solo condivido pienamente le considerazioni del presidente Lala, ma desidero far notare come il testo della delibera istitutiva del 'See&treat', presso il presidio S.Caterina, reciti che 'l'avvio del progetto prevede area triage in locale attiguo al pronto soccorso e servizi RX dedicati', mentre a me risulta che il S.Caterina non sia un Pronto Soccorso". Così Alfredo Cuffari, consigliere dell'Ordine dei medici di Roma e presidente Snami, interviene in merito al servizio 'See and treat' ('Vedi e tratta'), attivato lo scorso 23 marzo a Roma presso il presidio sanitario 'Santa Caterina della Rosa' (nel distretto 6 dell'Asl-RmC) e affidato agli infermieri per la valutazione e la gestione delle urgenze minori.
"Diagnosi e cura sono di pertinenza medica- sottolinea Cuffari- non dimentichiamolo. Ma, mettendo da parte la problematica relativa alle competenze specifiche e peculiari di ciascuna figura professionale, vorrei sottolineare come pubblicizzando alla cittadinanza l'apertura di un servizio che 'mira ad offrire risposte efficaci e immediate per problemi clinici minori' si potrebbe richiamare presso una struttura territoriale, non adeguatamente attrezzata, anche soggetti con problemi clinici tutt'altro che banali o di minore impegno".
Secondo il consigliere dei camici bianchi capitolini, dunque, in questo modo c'è "il rischio di complicanze o esiti anche infausti a causa dei ritardi nell'erogazione di cure appropriate, in sede idonea. L'aumento dei pazienti cronici con comorbidità e disabilità, piuttosto, richiederebbe una forte presenza di personale infermieristico sul territorio- conclude- per sviluppare i team multiprofessionali e gli interventi di prossimità".
(Com/Dire)