(DIRE) Roma, 24 set. - Un centinaio di operatori della Croce rossa ha protestato oggi sotto la sede del Consiglio regionale del Lazio, alla Pisana, contro il bando lanciato dalla Regione che coinvolge le postazioni che la Cri ha nelle province di Roma e Viterbo per il servizio di emergenza/urgenza.
"Dal 2012 la Cri gestisce il servizio emergenza/urgenza per la Regione Lazio sulla base di una convenzione con Ares 118 come postazione della provincia di Roma e della provincia di Viterbo- ha spiegato Adriano De Nardis, presidente regionale della Croce rossa- La convenzione durerebbe fino al 2018, ma attraverso una serie di vicissitudini ci siamo trovati a subire una gara sulle postazioni che adesso gestiamo e su cui abbiamo investito come formazione del personale e con una serietà rispetto alle migliaia di volontari che lì lavorano".
Croce rossa chiede quindi "alla Regione come mai queste postazioni, che sono affidate fino al 2018, sono state oggetto di gara. Intanto ne abbiamo diffidato l'aggiudicazione e abbiamo fatto un accesso agli atti. Speriamo che il presidente Nicola Zingaretti possa darci una risposta in merito, anche perché il volontariato che si e' attivato per sostenere questa convenzione vuole delle risposte, come pure i 300 operatori che ogni giorno escono sulle ambulanze e hanno trovato una stabilita' contrattuale. Stiamo facendo un ottimo lavoro, a detta del rapporto dei Nas, ed è un'assurdità non ritrovarci a gestire questo servizio che svolgiamo da anni".
Finora non c'è stato alcun incontro con Zingaretti: "Siamo in attesa di parlarci, ma più tardi incontreremo i capigruppo. Speriamo nella sensibilità di questo Consiglio per arrivare a una condivisione delle strategie del sistema emergenza/urgenza del Lazio. Sicuramente impugneremo l'aggiudicazione della gara".
Ma nessuno sciopero o gesto clamoroso: "Non vogliamo arrivare ad atti di nessun tipo- ha concluso De Nardis- se non quello di sensibilizzare tutti su questa vicenda che non riguarda solo gli operatori Cri e le loro famiglie ma tutti i cittadini".
(Mtr/ Dire)