(DIRE) Roma, 19 set. - Il presidente Obama invierà 3mila militari in Africa occidentale per estirpare il virus Ebola. Siamo tutti a rischio? "Dare l'allarme è giusto, diffondere il panico è pericoloso. In Italia- spiega alla Dire il presidente della Società Italiana di Microbiologia, Anna Teresa Palamara- come negli altri Paesi occidentali, quello che bisognava fare è stato fatto: l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha mandato l'allerta e il ministero della Salute l'ha correttamente raccolta, allertando a sua volta tutte le strutture sanitarie territoriali. Nel momento in cui arrivasse un malato, insomma, sappiamo come rispondere. Il problema riguarda piuttosto l'Africa: bisogna aiutarla a gestire l'epidemia nel modo giusto. Questo deve essere il compito dei Paesi più sviluppati". - Ma cos'è esattamente l'Ebola? "E' un'infezione grave causata da un virus a RNA appartenente alla famiglia dei Filovirus, che prende il nome dalla località nella quale si è sviluppata la prima epidemia, nell'attuale Congo. Il virus e' caratterizzato dall'avere un'elevata patogenicità, il che vuol dire - in parole semplici - che quando infetta l'uomo è molto 'cattivo'".
- Più il virus è virulento, però, e meno si diffonde...giusto? "Esatto. Il fatto che l'epidemia di Ebola abbia avuto una diffusione più ampia delle precedenti, paradossalmente, è dovuto proprio al fatto che il ceppo che ha prodotto l'infezione è meno virulento. Lo dimostra l'indice di mortalità: in epidemie precedenti era arrivato all'80%, mentre questa volta si attesta intorno al 50%".
- In alcuni Paesi africani l'Ebola si è diffusa maggiormente. Come si spiega? "Tutto sta nella capacità di individuare i pazienti e i loro contatti e isolarli il prima possibile. Questa è un'epidemia che si combatte con l'isolamento e con l'uso di disinfettanti, come la comune varechina. Tant'è vero che in due Paesi africani la diffusione del virus è stata bloccata dall'inizio semplicemente mettendo in pratica queste norme".
- Perché i Paesi occidentali sono protetti? "Se in Italia o in qualsiasi altro Paese occidentale dovesse arrivare un malato di Ebola, come insegnano le più comuni e antiche norme di prevenzione e controllo delle infezioni, verrebbe correttamente isolato e l'epidemia non avrebbe nessuna possibilità di diffondersi. Mentre i virus respiratori hanno una diffusibilità molto alta perché sono trasmessi per via aerea, il virus Ebola si propaga solo per contatto diretto col sangue o con altre secrezioni corporee. Ed è questo che rende oggettivamente più difficile la sua diffusione".
(Cds/ Dire)