Roma, 19 set. - Dopo le rassicurazioni fornite nel corso del question time alla Camera, Lorenzin in serata ha ribadito negli studi di 'Porta a Porta' che "il Fondo sanitario nazionale non sarà toccato". Il ministro però ha richiamato i presidenti di Regione a un comune senso di responsabilità "per garantire, entro il prossimo 31 dicembre, l'aggiornamento dei Lea e la riorganizzazione dei posti letto". Si tratta di due priorità ineludibili, "che consentiranno al sistema una quota di risparmi pari a 900 milioni".
Lorenzin ha ricordato che il Ministero, tramite il Patto per la Salute, "ha assicurato un finanziamento importante al Fsn. Ora però le Regioni devono rispettare gli impegni perché, in caso contrario, ci riprenderemo una parte delle risorse". Altri risparmi arriveranno dai costi standard, "già applicati al Riparto del 2013 e che adotteremo anche per quello del 2014, e dalla creazione delle centrali uniche di acquisto, a livello regionale e nazionale".
L'attenzione si è poi spostata inevitabilmente sul tema della fecondazione eterologa. La scorsa settimana, in un'intervista rilasciata a 'Quotidiano Sanità', il presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, aveva auspicato l'emanazione di un regolamento da parte del Ministero per garantire standard di sicurezza e parità di trattamento economico per tutte le coppie. Una linea che però non sembra condivisa da Lorenzin. "Serve assolutamente una legge nazionale- ha ribadito-. In assenza di essa, non possiamo attuare alcun regolamento ministeriale e non siamo in grado di istituire un registro unico nazionale dei donatori".
Non tutti però sono dello stesso avviso. La sentenza della Corte Costituzionale, ha ricordato il governatore toscano Enrico Rossi, "afferma chiaramente che non c'è alcun vuoto normativo in materia". I rischi, invece, potrebbero essere di altro genere. "Temo che dietro l'intenzione di voler a tutti i costi ricorrere a una legge, si nasconda la volontà di tornare indietro o comunque di rimettere in discussione quanto sancito dalla corte". Il confronto tra Lorenzin e Rossi si è poi acceso ulteriormente. "Dopo l'approvazione della delibera da parte della nostra giunta- ha tuonato il presidente toscano- il ministro ha minacciato di mandare i Nas nelle nostre strutture. Noi comunque siamo in regola e li accoglieremo cordialmente". Parole che, però, non sono state gradite dal ministro. "Non c'è stato nessun accanimento contro la Toscana. Avvierò controlli a livello nazionale sia per l'omologa che per l'eterologa, in modo da garantire che non succedano mai più casi come quello dei gemelli all'ospedale Pertini di Roma".
(Cds/ Dire)