Roma, 7 apr. - Prosegue il cammino di semplificazione burocratica della Regione Lazio nel campo delle autorizzazioni alle attività sanitarie, avviato grazie ai ripetuti interventi dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma. Da sempre, infatti, l'Ordine capitolino è impegnato su questo fronte, a tutela tanto della piena agibilità professionale dei propri iscritti quanto dell'interesse dei cittadini a una maggiore offerta di servizi per salute. Ora il costruttivo confronto instaurato con l'attuale amministrazione regionale ha permesso un nuovo passo avanti.
Con un recente decreto, il Governatore Nicola Zingaretti è intervenuto sul capitolo delle richieste di autorizzazione alla realizzazione di nuove strutture sanitarie e socio-sanitarie e all'ampliamento, trasformazione e trasferimento di quelle esistenti, operanti esclusivamente in regime privatistico. Con tale provvedimento sono ora escluse dall'autorizzazione preventiva quelle strutture private che prima dovevano sottostare a criteri di programmazione territoriale, ledendo così il basilare principio di libera concorrenza. Adesso l'eventuale parere negativo da parte delle Regione dovrà essere motivato unicamente sulla base di una valutazione attuale che evidenzi la "non corrispondenza della realizzazione della struttura sanitaria con l'esigenza di tutela della salute in quell'ambito".
Il decreto in questione recepisce quanto stabilito in numerose pronunce del TAR Lazio e del Consiglio di Stato e, quindi, l'orientamento giurisprudenziale in questa materia da sempre sostenuto dall'Ordine, anche attraverso ripetute diffide alla stessa Regione e segnalazioni all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
"Dopo anni di nostri interventi e richieste, verrebbe da dire meglio tardi che mai", commenta il presidente dell'Ordine, Roberta Lala. "Ma ciò che conta è che si tratta di un ulteriore e importante passo dell'attuale amministrazione regionale nella direzione di un diradamento della ragnatela normativa e burocratica che avvolge il settore della sanità e la nostra professione. Tanto più che segue quello recente, altrettanto importante, della semplificazione amministrativa per l'apertura degli studi medici in cui operano più professionisti anche di diversa area".
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