Roma, 15 set. - Articolo tratto da "Il Messaggero". Un anno e mezzo fa girava per la regione con lo slogan "immagina". Ora che l'immaginazione è andata al potere, come si diceva una volta, Nicola Zingaretti sposta l'asticella più avanti: parla di "Lazio locomotiva d'Italia". E puntella la ferrovia con una serie di risultati "già ottenuti". La prima notizia è un record: "135 milioni di euro di fatture sono stati pagati alle imprese in 30 giorni: non era mai accaduto".
Ma il vero bubbone per il governatore democratico rimane la Sanità. Ed ecco che annuncia altre due cose connesse tra di loro: l'uscita dalla fase commissariale del debito sulla sanità nel 2015 e, dall'anno dopo, l'abbassamento delle tasse, Irpef e Irap. E intanto domani la sua giunta darà il via libera per le linee guida alla fecondazione eterologa: si dovrà pagare un ticket. "Un atto importante- spiega- così recuperiamo un grave ritardo: siamo al lavoro per procedere con gli accreditamenti per costruire una rete della fecondazione".
Tra il già fatto e lo stiamo per fare c'è dunque la vita amministrativa del presidente alle prese con dossier importanti: caso Atac, nuovo stadio della Roma, caos per la città metropolitana. Temi con i quali immagina, e ci risiamo, di confrontarsi per tanti anni: "Sì, mi ricandiderò".
E allora perché se il Lazio zingarettiano è così virtuoso appena c'è in palio un riconoscimento politico e/o istituzionale le porte ormai comunicanti del Nazareno e di Palazzo Chigi si chiudono? "La mia risposta- scherza- sta già in questa domanda...".
(Cds/ Dire)