Roma, 22 ott. - Dopo Catania e Trapani, stavolta tocca a Palermo. Presso la sede dell'Omceo del capoluogo siciliano sono stati restituiti 10 milioni di euro a centinaia di camici bianchi provenienti da tutta l'isola che non avevano ricevuto il giusto compenso per gli anni di scuola post-laurea.
Una recentissima sentenza della Corte d'Appello di Roma ha condannato lo Stato a pagare altri 17 milioni di euro, grazie ai quali sono diventati 362 i milioni ad oggi già riconosciuti in favore dei medici tutelati da Consulcesi. Una crescita continua e costante che aveva visto iniziare il 2014 con la cifra di 327 milioni, poi saliti a 345 ad aprile.
"Non appena notifichiamo la sentenza - annuncia una importante novità l'avvocato Marco Tortorella, legale di riferimento della Consulcesi per il contenzioso in oggetto - la presidenza del Consiglio dei Ministri ci contatta per liquidare la somma dovuta ai camici bianchi. In questo modo i professionisti ottengono sempre più velocemente i rimborsi e lo Stato riesce a contenere i costi, risparmiando le spese di procedura e gli interessi".
"Significativo che la consegna avvenga nella casa dei medici - commenta Salvatore Amato, presidente dell'Omceo di Palermo - il luogo ideale dove porre l'attenzione sui diritti della categoria". A tal proposito Consulcesi sta sollecitando da tempo le istituzioni a trovare una soluzione. "Abbiamo già ottenuto la presentazione di tre Ddl - afferma Sara Saurini, responsabile dell'area legale di Consulcesi- volti a garantire il diritto dei medici ed evitare allo Stato un esborso eccessivo; si tratta di un diritto al risarcimento che spetta però solo a coloro che avranno fatto ricorso prima della trasformazione in legge".
(Cds/ Dire)