(DIRE) Roma, 21 ott. - Cinquemila metri quadrati attrezzati con le piu' moderne tecnologie per le indagine genetiche e cellulari. Sette anni di lavori per un investimento infrastrutturale di 26 milioni di euro, a cui si aggiungono 15 milioni di euro di budget annuo, frutto di progetti di ricerca e dei servizi scientifici prodotti. Oltre 150 i ricercatori impiegati, ma diventeranno 200 entro pochi mesi. Sono i numeri dei nuovi laboratori dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' nella sede di San Paolo, a Roma, dedicati alla ricerca per gli studi sulla genetica, le malattie rare e multifattoriali, l'oncoematologia e l'immunoterapia.
I laboratori, inaugurati oggi dal cardinale Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, pongono Roma e l'Italia come sede del piu' importante polo pediatrico integrato di ricerca e assistenza in Europa. All'interno della struttura, anche un'officina farmaceutica (cell factory), unica nel centro-sud Italia, dedicata alla produzione di terapie avanzate geniche e cellulari.
"E' un progetto che nasce dalle esigenze dei bambini e guarda al futuro- ha detto il presidente dell'ospedale Bambino Gesu', Giuseppe Profiti- consapevoli che solo la ricerca fara' compiere nei prossimi anni passi in avanti all'assistenza sanitaria, impensabili fino a qualche tempo fa".
I progetti di ricerca realizzati nei nuovi laboratori si concentreranno sull'identificazione delle basi biologiche delle malattie e sulla ricerca di terapie innovative e piu'' efficaci in particolare per le leucemie, i tumori solidi, le malattie rare e le patologie metaboliche.
"Il nuovo polo di ricerca- ha spiegato il direttore scientifico Bruno Dallapiccola- e' dotato di piattaforme tecnologiche di ultima generazione appositamente dedicate a questi tipi di studi. Faremo un balzo in avanti anche in campo pediatrico verso la medicina personalizzata, fondata sulle informazioni presenti nel genoma individuale". Ogni anno nel mondo il 50-70% dei ricoveri pediatrici e' dovuto a malattie genetiche. Per questo la comprensione sulle loro basi e' fondamentale. Inoltre i nuovi laboratori favoriranno l'attrazione dei ricercatori nazionali e stranieri, contribuendo a contenere il fenomeno della 'fuga di cervelli'.
(Mel/ Dire)