(DIRE) Roma, 13 ott. - Primo degli incontri regionali oggi a Roma del progetto di consenso "Antimicrobial Stewardship" che riunirà i massimi esperti nazionali con l'obiettivo di giungere, attraverso il contributo dei vari centri regionali, a un documento condiviso dagli specialisti del settore sulla valorizzazione e ottimizzazione delle risorse per il controllo delle infezioni ospedaliere. Il progetto realizzato con il contributo incondizionato di Pfizer e con il patrocinio SIFO - Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e SIMIT - Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, prevede nel corso dei molteplici incontri la partecipazione dei diversi professionisti coinvolti quotidianamente nella gestione delle infezioni nosocomiali: chirurghi, infettivologi, microbiologi, virologi, anestesisti, internisti e farmacisti ospedalieri riuniti insieme in un gioco di squadra per ridurre l'insorgenza di resistenze antimicrobiche, contro le infezioni ospedaliere sempre più complesse, garantendo una terapia che corrisponda ai criteri di costo-efficacia.
"Programmi come questi, tesi a razionalizzare e ad ottimizzare l'uso degli antibiotici, rappresentano un elemento fondamentale per il miglioramento della qualità all'interno delle strutture ospedaliere e SIFO e SIMIT, con la partecipazione a questo progetto, intendono dare un forte contributo al raggiungimento di questo importante obiettivo nel nostro Paese", afferma Massimo Andreoni, Primario dell'UOC Malattie Infettive al Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma e Presidente SIMIT.
"Utilizzare razionalmente gli antibiotici è necessario per contenere le resistenze e rendere la terapia antibiotica efficace- sostiene Nicola Petrosillo, Direttore UOC 'Infezioni sistemiche e dell'immunodepresso' dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, nonche' Chairman SIFO-SIMIT dell'iniziativa- Circa 6 pazienti su 100 contraggono un'infezione in ospedale: un dato che assume un notevole significato se consideriamo la gravità delle infezioni ospedaliere, come per esempio quelle derivate dal Clostridium, un microorganismo legato all'uso talora eccesivo di antibiotici".
"Programmi di Antimicrobial stewardship, infatti- continua- danno agli operatori sanitari l'opportunuita' di evitare che gli antibiotici vengano utilizzati in maniera inappropriata, risultando strumenti efficaci per analizzarne i consumi e promuoverne un impiego più razionale".
La prescrizione dell'antibiotico si distingue da quella di altri farmaci per l'impatto che ha non solo sul singolo paziente, ma anche sulla flora batterica ospedaliera che investe tutti i pazienti. È infatti dimostrata una stretta correlazione tra l'impiego di un antibiotico e i livelli di resistenza, come spiega Eugenio Ciacco, Direttore del Servizio Farmaceutico Anziendale ASL 1 Abruzzo e Responsabile Nazionale SIFO per le Infezioni Ospedaliere "Purtroppo gli antibiotici sono sempre meno attivi di fronte alla complessita' delle infezioni, per questo diventa fondamentale un loro utilizzo razionale e sempre più mirato, in grado di affrontare l'insorgenza di resistenze antimicrobiche".
L'antimicrobial stewardship mira, tra le altre cose, a ridurre la selezione e la diffusione di germi resistenti, limitando gli effetti avversi degli antibiotici, con un forte impatto sulla gestione dei costi della sanita' pubblica garantendo il miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti ricoverati presso le strutture ospedaliere.
(Com/Gas/ Dire)