(DIRE) Roma, 6 ott. - Garantire il diritto alla salute degli oltre 600 detenuti reclusi a Regina Coeli, a Roma, con l'implementazione delle disposizioni contenute nella Carta dei servizi sanitari per i ristretti dello storico carcere romano. E' quanto prevede il protocollo d'intesa, volto a garantire la piena operatività della Carta dei servizi sanitari, firmato dal garante dei detenuti, Angiolo Marroni, dal direttore generale della Asl RmA, Camillo Riccioni, e dalla direttrice di Regina Coeli, Silvana Sergi.
Nella Carta dei servizi sanitari (approvata dalla Asl con delibera numero 235/2013) sono riepilogate le prestazioni di prevenzione, diagnosi e cura cui hanno diritto i detenuti di Regina Coeli, sulla base degli obiettivi generali di salute e dei livelli di assistenza stabiliti dalla Regione, oltre alle modalità e alla tempistica per la loro fruizione.
In base al protocollo, la Asl ha l'obbligo di assicurare, a Regina Coeli, l'organizzazione dei servizi sanitari delineati con la Carta, nonché di erogare le tipologie di prestazioni con le modalita' e le professionalità indicate nella Carta stessa. La direzione del carcere dovrà invece garantire assistenza tecnica ed amministrativa al fine di assicurare la regolare erogazione delle prestazioni.
"Il protocollo firmato- ha detto Marroni- è il passo operativo decisivo per garantire quel diritto alla salute che è fra i più trascurati in carcere. Per questo, la decisione di rendere operativa, in tempi certi, la Carta dei servizi sanitari a Regina Coeli è un importante passo in avanti sulla strada di garantire, ai detenuti, quanto previsto dall'articolo 1 del dlgs 230/1999 e dalla nostra Costituzione e cioè che detenuti e internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, all'erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione efficaci ed appropriate sulla base degli obiettivi generali e speciali di salute e dei livelli essenziali di assistenza".
Nel Lazio, le Carte già predisposte coinvolgono la metà delle carceri della regione, 7 su 14 e l'Ipm di Casal del Marmo: oltre alle due adottate a Civitavecchia, vi sono quelle per Regina Coeli e per le 4 strutture del complesso polipenitenziario di Rebibbia. Nelle altre realtà (Latina, Viterbo, Rieti, Frosinone e Velletri), le singole Asl hanno deliberato l'istituzione del tavolo tecnico di monitoraggio ed avviato le procedure per l'adozione del documento.
(Com/Rel/ Dire)