(DIRE) Roma, 27 nov. -"E' stato stabilito il principio che i brevetti che risultano dal lavoro di una struttura pubblica, restano di sua proprieta' facendo si che possa beneficiare di eventuali introiti della propria ricerca". Cosi' Vittorio Agnoletto, medico tra i fondatori della Lega Italiana per la Lotta all'Aids (Lila) commenta la decisione adottata dal commissario dell'Istituto Superiore di Sanita', (Iss) Gualtiero Ricciardi, di non procedere al riconoscimento della Vaxxit S.r.l. quale Spin Off sostenuto dall'Iss, cancellando - come conseguenza - la delibera del 4 marzo 2014 con la quale l'istituto aveva deciso di concedere per 18 mesi un'opzione esclusiva alla societa', per l'utilizzo dei brevetti Tat (proteina coinvolta nella ricerca sul vaccino contro l'Aids). La delibera era stata sospesa il 10 giugno 2014, un mese prima del commissariamento dell'Iss, dopo una denuncia di Agnoletto e del mensile Altreconomia che evidenziava il conflitto di interessi dato dal fatto che la titolare del 70% della Vaxxit - societa' dal capitale sociale di 10mila euro - e' l'attuale Direttrice del Centro Nazionale Aids dell'Iss, Barbara Ensoli. E' lo stesso Agnoletto a spiegare l'importanza della decisione.
Perche' la decisione del commissario Ricciardi costituisce un precedente importante?E' una decisione che va in controtendenza rispetto alla situazione attuale in cui la ricerca pubblica viene poi utilizzata da aziende private per le loro finalita' commerciali. Stabilisce che i risultati di una ricerca di una struttura finanziata dal Ministero della Salute, avvalendosi di ricercatori dipendenti pubblici, devono restare alla struttura che li ha prodotti, cosi' che anche eventuali introiti resteranno in mano pubbliche. Il fatto che le aziende farmaceutiche traggano vantaggio dalla ricerca pubblica e' una pratica italiana diffusa cui, in questo caso, si aggiunge l'aggravante di un conflitto di interessi dato dal fatto che la titolare del 70% della societa' Vaxxit che aveva ottenuto il riconoscimento del brevetto - se pur per un periodo limitato di 18 mesi - e' una dirigente dello stesso istituto che l'ha concesso.Quella di Ricciardi e' una decisione coraggiosache smentisce quella dell'ultimo presidente dell'Iss. Mi auguro che si proceda con la revisione dei criteri per la ricerca di finanziamenti per i progetti dell'Iss, tutelando la ricerca pubblica.
Chi sono i beneficiari del fatto che il brevetto resta di proprieta' di un Istituto pubblico? Ne beneficia l'insieme dei cittadini. Se l'azienda privata vorra' usare brevetti dovra' pagare delle royalties alla struttura pubblica. Nella delibera che e' stata resa pubblica ieri, Ricciardi istituisce un gruppo tecnico di lavoro per cercare finanziamenti per l'Iss. Una struttura pubblica si pone il problema di cercare finanziamenti nella societa'.
Chi potrebbero essere i prossimi finanziatori dell'Iss?Potranno essere donatori o fondazioni private. Potranno anche essere aziende private, ma che finanziano ed entrano in accordo in posizione subalterna conla struttura pubblica, che pero' resta titolare del brevetto. La struttura pubblica indirizza i percorsi di ricerca con un diverso obiettivo rispetto all'industria, che e' la risoluzione del problema, mentre quello del privato e' l'ampliamento del mercato. Alle multinazionali conviene cronicizzare la malattia: nel caso dell'Aids, le aziende farmaceutiche che detengono il brevetto delle terapie hanno tagliato i fondi destinati alla ricerca sul vaccino, motivo per cui hanno avuto il richiamo dell'Unaids, l'Agenzia dell'Onu per la lotta all'Aids.
(CdS/ Dire)