(DIRE) Roma, 20 nov. - Modellare un semplice pezzo di argilla puo' migliorare la qualita' della vita di un bimbo ricoverato in ospedale, regalandogli un sorriso e un pizzico di speranza. Questo e' l'obiettivo del nuovo progetto avviato dalla fondazione Contessa Lene Thun onlus in collaborazione con il policlinico Gemelli di Roma. La onlus altoatesina infatti sta per avviare un Laboratorio permanente di modellazione ceramica all'interno dell'unita' operativa di Oncologia pediatrica del nosocomio.
L'iniziativa è stata presentata oggi nella hall del Gemelli. Alla presentazione del progetto hanno partecipato Peter Thun, fondatore della onlus, la figlia Ilona e Lucia Adamo, responsabile della Fondazione, e il professor Riccardo Riccardi, direttore della Uoc di Oncologia pediatrica del Gemelli.
La manipolazione dell'argilla agisce in due modi: regala un'immediata sensazione di benessere, di piacevolezza e divertimento, e dall'altro lato permette, attraverso la creazione di forme tridimensionali, di dare voce alla propria sfera emotiva, attenuando le paure e la sofferenza interiore, creando i presupposti per ricevere aiuto e sviluppare l'autostima e la socializzazione. Da questi presupposti e' nato il progetto fondazione Contessa Lene Thun negli ospedali, che prevede la realizzazione di Laboratori permanenti di modellazione della ceramica all'interno dei reparti pediatrici di grandi ospedali italiani. L'attivita' si concentra soprattutto sui reparti di oncoematologia pediatrica che comportano una lunga e pesante ospedalizzazione. Le attivita', che si svolgeranno una volta alla settimana, saranno coordinate dallo staff di volontari ceramisti della fondazione.
Il laboratorio permanente al Gemelli prendera' il via entro il mese di dicembre e offrira' la possibilita' ai piccoli ospiti del reparto di onco-ematologia pediatrica di partecipare a un appuntamento settimanale di tre ore di modellazione ceramica, ogni giovedi' pomeriggio. Durante i laboratori, i bambini scoprono la gioia della modellazione, creando piccoli lavori per se stessi e opere piu' grandi, collettive, che poi possono essere esposte negli spazi comuni degli ospedali, per regalare allegria e calore anche agli altri ospiti.
(Com/Mel/ Dire)