Roma, 17 nov. - Pubblicata su "Il Messaggero" di sabato scorso una lettera aperta ai cittadini del Lazio sulla malasanità nella regione, sottoscritta da numerose sigle sindacali di medici. Una vera e propria denuncia della situazione della Sanità laziale, di cui i medici si sentono vittime e non certo responsabili. Per i firmatari, infatti, si tratta di una situazione che sta portando allo stravolgimento di un modello di assistenza sanitaria che fino a ora aveva garantito la tutela dei bisogni di salute di tutti, con la conseguenza di generare carenze e inefficienze di prestazioni, nonché tensioni sociali.
Con la lettera, i camici bianchi prendono atto del crescente malcontento dei cittadini e sottolineano di comprendere le ragioni della crescente ostilità verso la categoria. Malcontento e ostilità che però devono tenere in considerazione la progressiva riduzione degli organici, l'imposizione di turni di lavoro insostenibili, la precarizzazione dei professionisti che la categoria dei medici ormai subisce da tempo: tutto ciò è fonte di gravi criticità e mette l'intero sistema a rischio di casi di malasanità, non direttamente imputabili ai medici, come sostengono le varie organizzazioni sindacali.
Leggi la lettera (Cds/ Dire)