(DIRE) Roma, 13 nov. - Le lavoratrici e i lavoratori della Croce rossa, impiegati nell'emergenza sanitaria del 118, hanno fatto oggi un sit-in di protesta sotto la sede della Cgil regionale del Lazio. I lavoratori del 118 vogliono dal sindacato piu' garanzie: "vogliamo chiarimenti rispetto al futuro del nostro impiego in una fase straordinaria in cui la Regione Lazio sta affidando il servizio del 118 al libero mercato, togliendolo dalla gestione della Croce rossa di Roma e nel Lazio", hanno spiegato i lavoratori.
"Dal 2006- hanno precisato- siamo stati abbandonati da chi ci aveva promesso una battaglia per la stabilizzazione dei lavoratori all'interno di Ares 118. Proprio ora dopo dieci anni di trattative in cui il personale ha passato diverse forme contrattuali e datori di lavoro, abbiamo finalmente una stabilita' contrattuale nella Cri, veniamo liquidati a soggetti privati del Profit mentre la Cgil non si espone ne spende una parola in merito, facendo finta che non esistiamo. Stando alle ultime novita' in merito al nuovo bando di Ares 118, sono state messe a gara anche le postazioni del 118 gestite dalla Cri attraverso Convenzione con la Regione Lazio fino al 2018. Gli operatori del 118 reclamano quindi garanzie e una presa di posizione da parte della Cgil dopo anni di promesse 'tradite' e silenzi 'inspiegabili'".
I lavoratori del 118 hanno chiesto "come puo' un'azienda che fa profitto garantire un servizio pubblico e darci sicurezze di riassorbimento quando puo' mandarci a casa come niente? Proprio ora che la Cri ha assorbito tutti nonostante le grosse difficolta' avute, a partire dai mancati pagamenti e ritardi di Ares 118? Vogliamo solo essere tutelati e capire perche' non c'e' prima di tutto supporto da parte del maggior sindacato mentre si sta svendendo un servizio cosi' cruciale consegnandolo al monopolio di una sola societa' nell'intero Lazio? Non capiamo come la Cgil possa non prendere posizione su questa vertenza ed esprimersi una volta per tutte a favore o del profit o del non profit. E' inspiegabile che ci girino le spalle proprio ora che, se la Regione non ferma questo scempio, saremo costretti a operare all'interno di una azienda a 'responsabilita' limitata'".
"Stiamo allertando i cittadini- ha concluso il personale Cri del 118- che sono i primi che pagheranno sulla loro pelle questa svendita al mondo degli affaristi della salute, perche' devono sapere. E ci preoccupa fortemente questo omertoso silenzio da chi dovrebbe stare con noi dalla parte dei lavoratori e tutelarli non ci resta che pensare che ci sia connivenza tra politica, sindacato e imprenditoria del beneventano. E' ora di dimostrare il contrario, e' ora di dimostrare da che parte sta il sindacato".
(Com/Wel/ Dire)