(DIRE) Roma, 4 nov. - "Il ministero ha fatto marcia indietro annunciando che le prove resteranno valide. Verrebbe dunque da dire che 'tutto è bene quel che finisce bene'à Eppure è chiaro che una vicenda così grottesca non può essere liquidata con un'alzata di spalle o col fatalismo del 'sono cose che capitano' oppure del 'tanto qui non cambia mai nulla. Ciò che è accaduto il 29 e il 31 ottobre è talmente grave da diventare imbarazzante". Così Virgilio De Bono, presidente Comig (Coordinamento Medici Italiani Giovani), commenta la decisione del ministero di 'salvare' i test di accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina.
"Il Miur- prosegue- non si è minimamente preoccupato di vigilare sull'effettiva correttezza dei quiz, pur sapendo quanto sia delicata la situazione legata all'ingresso dei giovani medici nel mondo della specializzazione. Dopo che si è inneggiato al nuovo corso, ad un sistema di selezione basato quanto meno su criteri forse non del tutto esenti da critiche, ma che almeno si presentano un po' più oggettivi rispetto al passato, ecco che scherzo ti combina il 'destino': quiz le cui risposte sono state invertite in sede di abbinamento con alcune domande. C'è da diventarne pazzi o da sganasciarsi dalle risate, se la cosa in sé non fosse così seria".
Secondo il presidente Comig, "la responsabilità del Consorzio Cineca è di una gravità incommensurabile e le dimissioni del presidente sono state quasi un atto dovuto. In questi giorni si è detto tutto o quasi sulla vicenda: quello che a noi preme più sottolineare- spiega De Bono- è l'indicibile leggerezza e superficialità di chi, per qualche giorno, ha avuto in mano il futuro di migliaia di giovani medici che si trovano già a lottare con l'incertezza e le difficoltà di un presente poco amico. Per loro vorremmo soltanto che strani scherzi del 'destino' non rendano loro la vita ancora più difficile, e soprattutto, più rispetto. È forse chiedere troppo? A noi non sembra".
(Cds/ Dire)