(Dire) Roma, 31 mar. - Arsenico nell'acqua, pesticidi in frutta e verdura, piombo nei cartoni delle pizze. Tutta una serie di irregolarità rilevate dalle strutture del dipartimento di Prevenzione, grazie a cui e' possibile effettuare controlli relativi alla sicurezza alimentare e quindi salvaguardare la salute dei cittadini. Tali controlli e rilevamenti, però, sono messi a rischio dai tagli al settore ad opera della Regione. È questo il grido d'allarme lanciato dal Cosips (Coordinamento sindacale professionisti della sanità) questa mattina presso la sala convegni dell'Ordine dei medici, a Roma, in una conferenza in cui sono stati elencati i dati sulla sicurezza alimentare.
Secondo il sindacato la prevenzione nel comparto alimentare rischia di esser messa a dura prova dalla spending review, dal blocco del turnover e piu' in generale dalla forte riduzione degli organici a causa dei pensionamenti. "La prevenzione- spiega il coordinatore del sindacato, nonché presidente della commissione Prevenzione dell'Ordine dei medici, Ernesto Cappellano- è la cenerentola della sanità. Se si deve tagliare si taglia lì, dato che andare a toccare altri settori ha un impatto piu' immediato nell'opinione pubblica. Tuttavia andando a toccare questo settore, oltre a mettere seriamente a rischio la salute di milioni di cittadini si va incontro a livello regionale a un risparmio davvero minimo, perché parliamo di circa 25mila euro mensili".
Questi alcuni dati relativi ai controlli del 2013: nel Lazio sono circa 70mila le attività alimentari censite, tra cui produttori primari, venditori all'ingrosso e al dettaglio, ristorazioni, mense scolastiche e mense ospedaliere. Nell'ultimo anno quindi 9.860 sono state le attività del settore alimentare sottoposte a controllo, in 2.195 di esse (circa il 20%) sono state rilevate irregolarità. Trecentoventisei di queste sono state sospese, alcune a titolo definitivo, 2.626 sono state invece le prescrizioni (ossia e' stato dato loro un tempo limitato per potersi rimettere in regola).
Milleottocentoventinove i campioni prelevati da bevande e/o alimenti, 47 quelli risultati non regolamentari ("Potrebbe sembrare un numero basso ma così non è dato che il numero dovrebbe tendere allo zero"). Altro dato molto importante è quello riguardante i sopralluoghi su impianti idrici (pozzi, serbatoi, e impianti di trattamento di acque potabili) che sono stati 4.334, mentre 12.443 sono stati i campioni di acqua per il consumo umano prelevati. A tal proposito il totale delle richieste/comunicazioni di non potabilità sono state 853 e "la parte del leone l'hanno fatta le altre province della regione e non Roma" con 586 richieste (in prevalenza provenienti dal comune di Viterbo). Appena 43 quelle provenienti dalla Capitale e 267 dalla provincia. "Roma- spiega ancora Cappellano- è servita dall'acquedotto Acea che e' ben controllato. I fatti di questi ultimi mesi - relativi alla presenza di arsenico nell'acqua in alcune zone di Roma nord - sono riconducibili a un errato utilizzo del servizio idrico. Quell'acqua era destinata a un uso agricolo e non doveva arrivare nelle case".
E ancora, sono state 23 le attivazioni del sistema di allerta, per quanto riguarda i campioni di alimenti e bevande (con tonnellate di merci ritirate in tutta Italia), e 1.645 i controlli per quel che riguarda queste comunicazioni. Tali allerte hanno riguardato ad esempio il nichel nelle forchette d'acciaio, il cromo liquido nei coltelli da bistecca e la presenza di piombo nei cartoni per la pizza. Infine, i sistemi di allerta hanno riguardato anche l'acqua minerale: in alcuni casi e' stato rilevato un superamento della carica microbiotica, la presenza di cloroformio e dello streptococco fecale.
Dati "allarmanti" quindi "che pongono l'accento sulla poca sicurezza per quel che riguarda ciò che troviamo nelle nostre tavole e che, in mancanza di controlli, potrebbero peggiorare ulteriormente in futuro". Il Cosips intende quindi mettere in atto ogni strumento per scongiurare un ulteriore ridimensionamento della prevenzione in materia: "Se i tagli diverranno effettivi- conclude Cappellano- non escludiamo azioni importanti come lo sciopero dei controlli nei mercati generali, che comporterebbe il blocco delle attivita' dei mercati stessi".
Guarda l'intervista a Cappellano (Rel/ Dire)