Roma, 10 mar. - I dipendenti del Fatebenefratelli scendono in piazza. In un centinaio hanno risposto questa mattina alla chiamata sindacale e si sono presentanti alle 10 davanti all'ospedale sull'isola Tiberina per poi muoversi in corteo verso il vicino ministero della Salute in piazza Castellani, sul lungotevere Ripa. Una protesta per denunciare lo stato di crisi del nosocomio, chiederne il salvataggio e difendere i posti di lavoro di 200 persone a rischio licenziamento secondo il piano "lacrime e sangue" annunciato.
I manifestanti hanno inizialmente bloccato un tratto di lungotevere, di fronte ponte Garibaldi, fermando anche gli autobus. Unica eccezione per le ambulanze. Dopo alcuni minuti hanno liberato una parte della carreggiata, consentendo il passaggio, seppur a rilento, di auto, moto e mezzi pubblici, fino al termine del presidio intorno all'ora di pranzo dopo che una rappresentanza dei dipendenti è stata ricevuta da un dirigente del dicastero. Tra gli striscioni, oltre a bandiere della Cgil e dell'Anmirs, slogano come 'Siamo delusi, fuori i collusi', 'La proprietà non rovinerà la qualità', '500 anni di assistenza buttati al fiume' e 'I buffi fatti da voi non li dobbiamo pagare noi'. Qualcuno canta anche 'Frate Ciao' sul tema di 'Bella Ciao'.
"Non accettiamo il piano industriale in cui sono stati previsti circa 200 licenziamenti: i guai finanziari non possono pagarli i lavoratori", ha detto il segretario generale della Cgil Fp Roma centro-ovest litorale, Enrico Gregorini. "La somma che i frati hanno nascosto - ha spiegato - è di 270 milioni, di cui 100 con le banche, 100 con i fornitori e 70 con l'Inps. I lavoratori vogliono sapere come si è creato questo buco. Non è giusto che lo paghino i lavoratori. Oggi chiediamo al ministero di intervenire perché Roma non può fare a meno di questa struttura".
Il sindacalista ha inoltre ricordato che tempo fa la Regione era intervenuta ricusando un primo piano industriale da 174 licenziamenti. "La proprietà- ha aggiunto- si era impegnata a ritirarlo ma a distanza di due mesi ne hanno presentato uno da 200. Inoltre hanno tagliato ai medici una indennità da 250 euro al mese ed hanno bloccato il premio di produttività. Inoltre, stanno modificando l'orario di lavoro a discapito dei lavoratori".
Al termine dell'incontro al dicastero Gregorini ha poi spiegato: "Abbiamo parlato con il dottor Bevere, direttore della programmazione, ci ha detto che stanno seguendo la situazione passo passo e sensibilizzeranno la Regione e la proprietà affinché si trovi una soluzione, ma non possono fare un intervento diretto". Riguardo al piano industriale da 200 licenziamenti, contro il quale i lavoratori sono in agitazione, il sindacalista ha riferito che esso non è ancora stato presentato al ministero. Il prossimo appuntamento è per il 13 marzo, quando ci sarà un incontro alla Regione Lazio, "probabilmente con il subcommissario".
(Cds/ Dire)