Roma, 7 mar. - Un pronto soccorso in affanno, aumentano i pazienti ma il personale e i posti letto per i malati non crescono di pari passo. Da codice rosso la situazione del Dea, Dipartimento d'emergenza e accettazione, dell'ospedale di Tivoli dove nei primi due mesi dell'anno sono state registrate quasi mille prestazioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I locali restano insufficienti e continuano a mancare i posti letto, tanto a Tivoli quanto nelle altre strutture laziali, nei reparti che dovrebbero poi ospitare i malati più gravi. La situazione, così, resta sempre in emergenza e basta poco per farla andare in tilt. Capita, così, che quattro ambulanze debbano restare ferme fuori al pronto soccorso perché non ci sono letti per i pazienti appena trasportati che restano così sulle lettighe del 118.
"Denunciamo- hanno scritto dalla Cisl Fp Roma Capitale alla Direzione dell'Asl Roma G- lo stato di sovraffollamento del Pronto Soccorso di Tivoli e lo stress da carichi di lavoro del personale. La grave carenza di operatori, costringe il personale a carichi di lavoro eccessivi che mettono a rischio la loro attività, innalzando esponenzialmente la possibilità di errore clinico compromettendo la sicurezza dei pazienti. Negli ultimi giorni la situazione è degenerata, si è arrivati ad un blocco di quattro ambulanze del 118 per sovraffollamento della struttura e mancanza di spazi e lettighe".
Il personale del pronto soccorso, andando anche oltre il possibile, riesce a stare dietro tutte le emergenze erogando prestazioni record. Tra gennaio e febbraio sono state curate circa 7.200 persone, contro le 6.300 dei primi due mesi del 2013. "Mancano politiche sanitarie sul territorio- prosegue il delegato sindacale della Cisl Fp dell'ospedale di Tivoli, Marco Costantini-, soprattutto in una zona prevalentemente popolata da anziani c'è carenza di posti letto per lungo degenti, insufficiente è la ricettività dei reparti e gravi le carenze strutturali del Dea. Chiediamo interventi immediati, il potenziamento delle risorse umane e strutturali, e l'apertura di un tavolo di confronto".
(Cds/ Dire)