Roma, 6 mar. - Una sanzione da 180 milioni di euro. È la maxi-multa inflitta dall'Antitrust, l'autorità garante della concorrenza e del mercato, alle case farmaceutiche Roche e Novartis. Secondo l'Authority, le due società si sarebbero accordate per favorire la vendita di un farmaco per le cure agli occhi, il Lucentis, al posto di un medicinale con uguale efficacia ma molto meno costoso, l'Avastin. Tutto è partito dalle denunce presentate da Altroconsumo e dalla Regione Emilia Romagna, assieme ad alcune associazioni di categoria come la Società Oftalmologica Italiana, che rappresenta i medici oculisti.
Gli sprechi nella sanità. In pratica,le due case farmaceutiche avrebbero messo in atto un'intesa sotto banco, per evitare l'uso di un farmaco di proprietà di Roche. Si tratta appunto dell'Avastin, un medicinale che costa molto poco (non più di 80 euro) e che fu sperimentato inizialmente, senza successo, nella cura di tumori gravi. Secondo l'Antitrust, però, l'Avastin può essere impiegato (questa volta con successo) per combattere la degenerazione maculare senile, una malattia che può colpire l'occhio in età anziana e causare persino la cecità. Roche non ha però registrato l'Avastin per la cura di questa patologia poiché, sempre secondo l'Authority per la concorrenza, si è accordata con Novartis (che di Roche è anche azionista) per spianare la strada a un altro farmaco molto più caro. Si tratta del Lucentis, commercializzato dalla stessa Novartis, che costa circa 900-1.000 euro, un valore che supera di 10 o 20 volte quello dell'Avastin.
Questo accordo di cartello, a detta dell'Antitrust, avrebbe comportato per il Servizio Sanitario nazionale (Ssn), che acquista o rimborsa il farmaco, una maggior di spesa di ben 45 milioni di euro soltanto nel 2012. Assai più elevati sono invece i costi per la sanità pubblica che si sarebbero registrati nel 2014 a causa di una totale sostituzione dell'Avastin con il Lucentis: oltre 600 milioni di euro in tutto. E'una cifra da capogiro, che potrebbe essere impiegata invece per la costruzione di almeno due o tre ospedali o per l'assunzione di migliaia di medici e infermieri.
Ricorso al tar. Nell'effettuare le verifiche, l'Antitrust ha raccolto numerosi documenti, tra cui scambi di messaggi di posta elettronica, telefonate e prove di incontri tra i dirigenti di Roche e Novartis, per favorire il Lucentis a scapito dell'Avastin. Entrambe le società, tuttavia, hanno respinto le accuse e si dichiarano intenzionate a far ricorso al Tar, contro la decisione dell'Antitrust. A dire il vero, per l' utilizzo dell'Avastin nelle cure degli occhi, ci sono state alcune segnalazioni in tutta Europa di effetti collaterali non trascurabili, come il verificarsi di emorragie e trombosi.
Secondo Altroconsumo (e anche per l'Antitrust), le case farmaceutiche hanno volutamente esagerato l'allarme sugli effetti indesiderati.
In realtà, scrive Altroconsumo nel proprio sito, gli studi disponibili dimostrano che il Lucentis è un farmaco sostanzialmente equivalente all'Avastin, sia dal punto di vista dell'efficacia che degli effetti indesiderati. Quest'ultimi, secondo l'associazione dei consumatori, sono legati piuttosto al modo di somministrazione della cura (l'iniezione diretta nell'occhio) e non dipendono dai principi attivi del medicinale. L'Avastin, dunque, non avrebbe colpe particolari. E' possibile, scrive ancora Altroconsumo, " che vi sia sia un maggior rischio di infezioni oculari usando l'Avastin", soltanto perché questo farmaco non ha una formulazione per uso oftalmico e deve essere opportunamente ridosato.
(Cds/ Dire)