Roma, 28 mag. - Se la spesa sanitaria corrente si è mediamente ridotta ed è rimasta stabile in rapporto al Pil, ovvero pari al 7%, è però aumentata in regioni come Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Sardegna, Trento e Bolzano per un valore oscillante tra l'1 e il 2%, mentre è calata in Liguria (3,2%), Basilicata, Piemonte, Toscana, Marche, Molise, Campania, Puglia.
A dirlo è il "Rapporto sulle Regioni in Italia 2013" dell'Issirfa-Cnr. Ovvero l'Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie fondato nel 1971, per impulso di Massimo Severo Giannini.
Sempre il rapporto riferisce che la spesa farmaceutica convenzionata è diminuita quasi del 9%, mentre quella per il personale dell'1,4%. Il disavanzo è sceso di oltre 500 milioni (-20%) passando, in rapporto al finanziamento effettivo, dal 6,5% del 2006 al 2% nel 2012, ma la riduzione è pesata per più di tre quarti sulle Regioni con piano di rientro (Piemonte, Veneto e Lazio), mentre si è verificato un aumento in quelle a statuto speciale e nelle Province autonome.
Secondo il direttore dell'Issirfa-Cnr, Stelio Mangiameli, "le politiche socio-assistenziali risentono, forse più ancora, della crisi economica. La materia rappresenta circa il 10% della produzione normativa regionale ma i contenuti sono cambiati sensibilmente: ferma la spinta alla crescita, ci si orienta a garantire l'esistente".
Mangiameli afferma inoltre che "il 2012 è stato un anno di grande difficoltà, giacché la legge di stabilità ha stanziato per il Fondo nazionale politiche sociali solo 70 milioni di euro, di cui appena 10,7 destinati alle Regioni, molte delle quali continuano comunque a sostenere famiglie a basso reddito, numerose, con anziani e/o disabili, ad esempio Lombardia, Sicilia, Umbria, Bolzano, Campania, e a intervenire nell'ambito dei servizi per l'infanzia: Piemonte ed Emilia-Romagna, per esempio".
Alcune Regioni hanno tentato di limitare l'accesso alle prestazioni sociali per "anzianità di residenza" sul territorio, criterio che la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale. Per quanto riguarda gli stranieri non comunitari, il numero dei regolari è in costante crescita e la diminuzione di nuovi ingressi è netta, mentre nel 2012 è in risalita la quota di italiani che si trasferiscono all'estero.
Sono moltissime, emerge inoltre dal rapporto, le Regioni che già da qualche anno stanno cominciando ad affrontare in modo organico la questione del sostegno alle famiglie a basso reddito, numerose, gravate dall'assistenza anziani e disabili.
(Cds/ Dire)