(DIRE) Roma, 23 mag. - "Il servizio pubblico dovrebbe fornire la fecondazione eterologa. In Italia la donazione di organi e fluidi è gratuita. Io non voglio una mercificazione della sanità. Comunque, io sono contraria ai cataloghi: non si va al supermercato". Lo spiega a 'Gente', in edicola da sabato 24 maggio, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. In attesa delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale, che ha di fatto azzerato la legge 40, il ministro mette i paletti: "Non stiamo parlando di come fare ad allacciarsi le scarpe: dobbiamo essere rigorosi".
Entro l'anno dovrebbe essere possibile stabilire le nuove linee guida che, secondo il ministro, dovrebbero stabilire anche come il bambino dovrà essere messo a conoscenza del nome dei genitori biologici. "In teoria tu potresti avere una sfilza di fratelli e sorelle senza saperlo. Vuol dire che in futuro potrebbero incontrarsi e avere rapporti sessuali anche consanguinei: sono scenari quasi inimmaginabili".
Quanto alle controversie ancora sul tappeto, prima fra tutte la diagnosi preimpianto, il ministro ribadisce di trovare "umanamente comprensibile che due persone portatrici di una malattia genetica vogliano utilizzare una tecnica che potrebbe dare qualche garanzia in più. Altro è applicare la stessa tecnica a tutti".
(Com/Gas/ Dire)