Roma, 19 mag. - In attesa di conoscere nel dettaglio il nuovo testo, sul quale i funzionari della Fnomceo lavoreranno fino a giovedì prossimo per ottimizzarne l'editing finale, la Fnomeco dà i numeri della due giorni di Torino che ha visto confrontarsi tutti i presidenti provinciali degli Ordini dei medici per questo significativo aggiornamento del loro Codice di deontologia medica, la cui ultima versione risale ormai al 2006.
Il "Codice di Torino" - informa la nota della Fnomeceo - nasce dopo un'amplissima consultazione, estesa questa volta anche a soggetti esterni - Bioeticisti, Giuristi, Società Scientifiche, Organizzazioni Sindacali, Associazionismo Sociale - e con un'attivissima partecipazione dei presidenti d'Ordine e Cao alla definizione del testo.
"Ringrazio le centinaia di colleghi Medici e Odontoiatri- è stato il primo commento del Presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco-, ringrazio le personalità di cultura impegnate nelle Istituzioni pubbliche e private, nella vita civile e sociale, che ci hanno accompagnato in questo cammino: le ringrazio per le critiche e per i consensi, quali perfetta testimonianza di una complessità delle questioni trattate, amplificata da una profonda crisi di sistemi e di valori, che non può e non deve ridursi a un pensiero unico. Resta il larghissimo consenso su una sintesi, credo ampia e qualificata, che certamente non oscura quanto di diverso è stato pensato e proposto. Siamo sempre in cammino".
E proprio questa partecipazione ha fatto sì che i più importanti articoli - il 3 e 13, che definiscono le Competenze del medico, i nuovi articoli 77, sulla Medicina Militare, 78, sulla Cybermedicine, 79, sulla partecipazione all'Organizzazione sanitaria - siano stati approvati con percentuali di 'sì' superiori al novanta per cento. Sull'articolo 67, riguardante la Lotta all'abusivismo, si è raggiunta l'unanimità.
Ma quali sono le principali novità? Quattro gli articoli inediti, ciascuno corrispondente a una questione bioetica mai affrontata prima: la Medicina Potenziativa (Art. 76) - volta non a curare ma a migliorare lo stato di benessere, sino a superare gli stessi limiti della natura - la Medicina Militare, articolo condiviso con il ministero della Difesa, l'applicazione Tecnologie informatiche alla Sanità, la partecipazione del Medico alle Organizzazioni sanitarie.
Ma anche un occhio più attento all'Ambiente, alla prevenzione del Rischio clinico e alla Sicurezza delle cure, al controllo del Dolore e alle Cure palliative, alle Competenze professionali, alla Lotta all'abusivismo, al Consenso Informato.
Torna, in alcuni articoli, il termine 'Paziente', in una prima versione del testo sostituito sempre da 'Persona assistita'. E ciò per dare coerenza al cambio di paradigma della Medicina moderna, che passa da esclusiva azione di cura della Malattia, a quella più vasta di promozione e tutela della Salute. La scelta dell'Assemblea specifica ancor meglio questa vera e propria 'Rivoluzione copernicana', mantenendo la parola 'Paziente' quando si parla di 'Cure', e introducendo 'Persona assistita' negli articoli di più ampia accezione.
(Cds/ Dire)