Roma, 15 mag. - L'appello al sindaco di Alessia Vitti, la madre del piccolo Francesco soffocato da un boccone all'Ikea il 13 marzo scorso, ha avuto ascolto: sul tavolo dell'assessore Marta Leonori è finita la mozione approvata all'unanimità dall'Assemblea capitolina con cui si chiede di predisporre una delibera perché "siano obbligatori i punti di pronto soccorso nei centri commerciali che nei luoghi di accoglienza e divertimento di dimensione superiore a 5mila metri quadrati". La delibera, alla quale sta già lavorando l'assessore Leonori prevede in questi luoghi la creazione "a spese dei proprietari o degli affittuari, di strutture di primo intervento di soccorso medico con personale specializzato". La mozione, presentata dal capogruppo della Lista civica Marino, Luca Giansanti, ha il placet di Marino: "Rassicuro la signora Alessia Vitti che al più presto sarà messa a punto la delibera".
La mamma del piccolo Francesco ha appreso commossa la notizia: "Sono molto felice che il sindaco abbia esaudito il mio desiderio e che questi luoghi di svago possano essere vissuti nel modo più sicuro possibile. Ringrazio l'assemblea capitolina e l'assessore che sta lavorando alla delibera".
Nel testo della mozione si legge infatti che "i cittadini di Roma sono stati particolarmente colpiti da terribili eventi avvenuti in centri commerciali. Situazioni divenute tragiche e mortali a causa della scarsa presenza o assoluta assenza di personale adatto ad un pronto intervento medico, peraltro non reso obbligatorio dalle attuali disposizioni. Che le uniche possibilità di soccorso possono essere garantite (esclusivamente, ndr) dal 118 che a volte non riesce a raggiungere in tempo utile i luoghi del soccorso anche a causa del traffico o della distanza di questi luoghi nella metropoli romana".
Nei mesi scorsi, mentre si attendeva che il Campidoglio prendesse qualche iniziativa, residenti e clienti hanno cercato di attivare l'attenzione dei responsabili del centri commerciali più grandi della capitale organizzando corsi di primo soccorso indirizzati soprattutto alle madri di ragazzini sotto i dieci anni. I corsi sono stati frequentatissimi ma nessun punto di pronto soccorso interno è mai stato creato.
(Cds/ Dire)