(Dire) Roma, 14 mag. - Dalle misure alternative per i tossicodipenti al miglioramento dell'edilizia penitenziaria, fino al potenziamento dei presidi sanitari e all'avvio di percorsi di formazione per i detenuti. Sono alcuni dei punti previsti dal protocollo siglato stamani dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per il miglioramento delle condizioni del sistema carcerario del Lazio. L'accordo, finanziato con 600mila euro, si basa su nove articoli che hanno per oggetto misure alternative per i detenuti tossicodipendenti, edilizia penitenziaria, presidi sanitari, progetti sociali e formazione, monitoraggio e valutazione e programmazione. Il protocollo segue quelli già siglati dall'ex Guardasigilli, Anna Maria Cancellieri, con la Toscana e l'Emilia Romagna, e ieri dal ministro Orlando con l'Umbria. Nei prossimi giorni sara' il turno di Liguria e Campania.
Per promuovere il recupero e il reinserimento dei detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza (il 18,1% della popolazione carceraria del Lazio), la Regione Lazio si impegna a monitorare l'utilizzo delle misure alternative alla detenzione e promuoverne il ricorso. L'individuazione dei detenuti idonei all'avvio verso le comunità residenziali sarà condotta dal ministero della Giustizia attraverso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e la sua articolazione regionale (Prap).
Per l'edilizia penitenziaria viene aperto un tavolo tecnico con Regione, Demanio e commissario straordinario del Governo per l'edilizia penitenziaria per individuare eventuali immobili di proprieta' regionale da destinare ad attivita' per il recupero e il reinserimento dei detenuti. La Regione si impegna a promuovere nell'ambito del Protocollo sui beni confiscati siglato qualche tempo fa con Tribunale di Roma, Roma Capitale ed altri enti, a destinare parte di quel beni a progetti per il recupero detenuti.
La Regione si impegna anche a potenziare i presidi sanitari negli istituti penitenziari del Lazio, anche attraverso l'utilizzo della telemedicina. La Regione favorirà inoltre percorsi di formazione per i detenuti e implementerà il 'Modello Lazio di inclusione socio-lavorativa', promosso dal Garante per i Detenuti dei Lazio. Previsti anche tirocini, formazione e inserimento anche con incentivi alle imprese. La Regione si impegna a incoraggiare le aziende, anche pubbliche, alla produzione di beni e servizi realizzati da cooperative e imprese sociali con soggetti svantaggiati e detenuti. Si prevede inoltre la possibilità di accordi tra Regione e Comuni con meno di 3.000 abitanti per l'utilizzo di detenuti in lavori di pubblica utilità.
Per garantire l'attuazione del Protocollo vengono istituiti, presso la Regione, un tavolo permanente operativo (con un rappresentante per Regione, Dipartimento Amministrazione penitenziaria, Anci, Magistratura di Sorveglianza e Garante detenuti), e una Cabina di regia (Ministero, Regione, Anci)presso il ministero della Giustizia. Entro il primo bimestre dell'anno viene predisposto un piano congiunto e integrato per l'attuazione del Protocollo.
(Enu/ Dire)