(DIRE) Roma, 9 apr. - Per l'apertura di nuove strutture sanitarie, operanti esclusivamente in regime privatistico, non si dovrà più chiedere l'autorizzazione preventiva al superamento del fabbisogno. Lo ha stabilito un decreto legge della Regione Lazio approvato pochi giorni fa dal governatore Nicola Zingaretti. Con tale provvedimento, nello specifico, sono ora escluse dall'autorizzazione preventiva quelle strutture private che prima dovevano sottostare a criteri di programmazione territoriale, ledendo così il basilare principio di libera concorrenza. Un ulteriore passo in avanti da parte dell'attuale amministrazione regionale- fanno sapere dall'Ordine dei Medici di Roma- che va nella direzione di un diradamento della ragnatela normativa e burocratica che avvolge il settore della sanità e la professione.
"Finalmente siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importantissimo- commenta alla Dire Brunello Pollifrone, consigliere dell'Ordine dei Medici di Roma-: grazie a questo decreto, infatti, da oggi in poi chi vorrà aprire una nuova struttura in regime privatistico lo potrà fare privatamente non convenzionandosi più con la Regione". Ma come funzionerà in pratica? "Basterà fare una semplice dichiarazione- spiega-: la Regione di per sé non potrà più bloccare l'apertura evocando il fabbisogno territoriale, mentre sarà l'Asl territoriale di volta in volta a valutare se è il caso o meno di aprire una nuova struttura".
Dunque non si tratterà di un far west? "Assolutamente no- risponde Pollifrone-, intanto perché entrerà chiaramente in gioco il garante della concorrenza e del mercato, ma anche perché le strutture dovranno comunque rispettare i requisiti minimi strutturali autorizzativi". Pollifrone infine si dice soddisfatto "per aver raggiunto dopo anni di proteste questo traguardo, essendo stati tra l'altro noi, come Ordine dei Medici di Roma, i primi ad aver presentato a settembre questa nuova proposta di semplificazione all'interno del nuovo regolamento autorizzativo regionale".
(Cds/ Dire)