Roma, 5 mag. - Articolo tratto da "Il Messaggero".Il caso. L'ospedale diventa un fortino, la farmacia un bunker, il frigorifero una cassaforte. Allarmi, porte blindate, inferriate, serrature con il codice segreto, una guardia giurata all'ingresso. Ecco come si è trasformata la farmacia tipo dei nostri ospedali.
Le bande. Colpa dei furti a raffica di medicinali: il nuovo business, sulla pelle dei malati, che sta gonfiando le tasche della malavita organizzata. Quella italiana ed europea. Un ospedale su dieci è ormai stato preso di mira come si legge in uno studio dell'Università Cattolica di Milano che ha analizzato i dati tra il 2006 e il 2013. I più bersagliati sono quelli che hanno reparti per pazienti oncologici o con artrite reumatoide. Quei farmaci, infatti, sono i più appetiti e i meglio riciclabili in altri paesi. Soprattutto Ungheria, Romania, Albania, Polonia e Grecia. Proprio la crisi di questo paese, secondo gli inquirenti, avrebbe dato un nuovo e florido impulso al mercato nero delle fiale. All'inizio erano soprattutto Campania, Puglia e le zone del nordest i bersagli privilegiati. Ora, i camion muniti di frigo che sfondano le porte delle farmacie ospedaliere, si stanno dirigendo verso ovest. Pavia, Milano, Vigevano. Dai furti notturni nei magazzini (sono stati sfondati i portoni con i tir) ora si è passati alle rapine lungo le autostrade. Come è accaduto vicino Bitonto, in Puglia, dove i camion sono stati assaltati e svuotati. Autisti sequestrati.
Gli allarmi. Da qui l'urgenza, per i carabinieri dei Nas e i farmacisti degli ospedali, di attrezzarsi in modo diverso per difendere il bottino. Che, mediamente, ammonta a 300mila euro.
Con punto che sfiorano il milione di euro. I militari e la Sifo (Società italiana di farmacie ospedaliere e servizi farmaceutici delle aziende ospedaliere) hanno stilato un decalogo diviso in cinque azioni correttive e cinque preventive. "Dobbiamo organizzare in modo diverso il nostro posto di lavoro per assicurare una fornitura quotidiana di medicinali ai pazienti- spiega la presidente della Sifo, Laura Fabrizio-. Dobbiamo avere tutti allarmi, telecamere a circuito chiuso, porte blindate, inferriate. Anche la guardia giurata per il controllo specifico dell'accesso alla farmacia. D'ora in poi dovremo fare acquisti limitati e frequenti per i farmaci costosi".
I pazienti. Parliamo di fiale che non si trovano nelle farmacie comuni (Cetuximab, Mabthera, Infliximab, Efalizumab, Herceptin) destinati a pazienti con cancro al seno, alla prostata o gastrico. Nel business anche i biologici di ultima generazione per chi soffre di malattie reumatiche come l'artrite reumatoide. Tutti prodotti che devono essere tenuti in frigo. Per questo anche le celle frigorifere presto verranno blindate e chiuse con serrature da cassaforte. "L'area- si legge nel decalogo dei Nas- dovrà essere ben protetta e ad accesso limitato. Dovranno essere responsabilizzate le figure interne per la gestione, il controllo e la vigilanza". Super attenzione anche su chi porta i farmaci. Non si potrà più entrare oltre una certa soglia. Per evitare perlustrazioni nelle stanze. "Si dovrà destinare al ricevimento dei farmaci una zona separata da quella di immagazzinamento- aggiunge Laura Fabrizio-. Così eviteremo al personale esterno di poter avere una panoramica della quantità e del valore dei farmaci che sono giacenti". Nell'elenco vengono consigliate diverse strategie per non favorire, per esempio, il ritorno dai ladri ormai sicuri di poter agire indisturbati. In alcune farmacie il furto si è ripetuto dopo alcune settimane. I carabinieri consigliano: attenzione a riempire di nuovo gli scaffali in tempi brevi, "potrebbe essere considerata dai malviventi un'ulteriore opportunità per reiterare il furto".
(Cds/ Dire)