Roma, 24 lug. - Riccardo Cassi, presidente Cimo, ed Ernesto Cappellano, coordinatore Cimo-Settore Specifico Cosips, pur riconfermando "il parere positivo su alcune norme contenute nell'accordo quali la certezza delle risorse, gli standard ospedalieri che 'bloccano' il fai-da-te regionale e le modifiche riguardanti i medici dipendenti in tema di formazione, accesso e carriera", esprimono insoddisfazione per il "mancato recepimento delle osservazioni sul tema della prevenzione".
"Preoccupa moltissimo, infatti- spiegano in una nota-, la possibilità di un ridimensionamento dei Dipartimenti di Prevenzione, qualora le Regioni decidessero, per motivi esclusivamente economici, il declassamento delle funzioni in materia di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale e di Sanità Pubblica Veterinaria".
Per la Cimo "con il depotenziamento delle strutture si assisterebbe inevitabilmente a un arretramento nella lotta all'assunzione di alimenti non sicuri e un rallentamento alle politiche di prevenzione nutrizionale che in questi anni hanno garantito nel nostro Paese standard elevati di sicurezza per i cittadini. Le Regioni non siano miopi, guardino i risultati a distanza che la prevenzione ha garantito e garantisce, a bassi costi".
(Cds/ Dire)