(DIRE) Roma, 17 lug. - Più poteri allo Stato, soprattutto per garantire un'omogenea erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea); programmazione e organizzazione dei servizi sanitari in capo alle Regioni, e stop ai tagli, "pena l'impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza e, dunque, l'equità nell'accesso alle prestazioni socio-sanitarie". Sono i punti cardine del documento finale che le commissioni Affari sociali e Bilancio della Camera hanno definito al termine dell'indagine conoscitiva 'La sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica', condotta nei mesi scorsi e presentata stamani a Montecitorio alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Secondo le due commissioni, dopo l'approvazione del Patto della Salute, "è necessaria un'azione di coordinamento a livello centrale piu forte e mirata di quella prevista e attuata con la riforma del Titolo V, idonea a garantire un'erogazione dei Lea omogenea su tutto il territorio nazionale, in modo da eliminare le differenze regionali attualmente esistenti. Allo Stato, spetterebbe la definizione degli standard, degli obiettivi di salute da raggiungere, il controllo riguardo all'erogazione dei Lea, anche esercitando un potere sostitutivo, mentre, alle Regioni, rimarrebbe il ruolo di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari". Inoltre le commissioni hanno rilevato come non siano più sostenibili tagli, "pena l'impossibilità di garantire i livelli di assistenza e quindi l'equità nell'accesso alle prestazioni socio-sanitarie".
Secondo le commissioni, poi, "appare necessario procedere in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale all'informatizzazione del sistema sanitario nazionale e alla digitalizzazione dei dati, ai fini di un monitoraggio efficace e periodico sia del livello e dell'appropriatezza delle prestazioni sia degli acquisti di beni e servizi".
(Mel/ Dire)