(DIRE) Roma, 4 lug. - Favorire la conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici regionali, per assicurare ai cittadini un più rapido soddisfacimento delle proprie richieste e, allo stesso tempo, alle amministrazioni una riduzione dei pesi finanziari e amministrativi delle liti. A questo mira la proposta di legge che, approvata dalla Giunta, presto potrebbe ricevere il via libera della Pisana. Ne abbiamo discusso, per quanto riguarda il versante sanitario, con il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Roberto Lala.
Se dovesse passare anche in consiglio, questa legge rappresenterebbe un'ulteriore tappa a tutela della professione medica ma anche dei cittadini. Qual è il suo parere? "E' la prima volta che la Regione, o meglio che una Regione italiana, si interessa ad un argomento del genere. Questo significa che la Regione Lazio, ascoltando le istanze dell'Ordine dei medici di Roma, ma anche degli avvocati, dei commercialisti e dei notai, ha recepito per prima la necessità di uno strumento legislativo per andare incontro a quella che è l'esigenza di riavvicinare il cittadino alle istituzioni".
Per la prima volta in Italia si vuole introdurre l'istituto della conciliazione nel settore pubblico. Cosa cambierebbe dal vostro punto di vista? "Il riconoscimento del diritto civile del dialogo tra cittadino e istituzione nel nostro mondo assume un'importanza più che rilevante, dal momento che la conflittualità con richiesta di danni è ormai quotidiana e spesso si traduce in un nulla di fatto nell'arco degli anni. La conciliazione, al contrario, potrebbe ridurre l'accesso ai processi e questo servirebbe due volte a tutelare il diritto del cittadino, delle professioni e della società stessa: primo, diminuendo il numero di accessi alla via giudiziaria, dando più spazio a quelli che realmente hanno necessità; secondo, in questo modo soddisferemmo le esigenze del cittadino, laddove queste sono concrete, che ritiene di essere risarcito dall'ente erogatore dei servizi pubblici, in particolare nel settore della sanità".
Rinsaldare un rapporto di fiducia tra medico e paziente: anche a questo mira la proposta di legge...
"Esattamente: con questa legge prenderebbe avvio anche una cultura della pacificazione, di cui ora c'è particolarmente bisogno, perché adesso come non mai esiste la necessità di rinsaldare quel rapporto medico-paziente, che è elemento essenziale di ogni diagnosi e terapia. Su questo non c'è dubbio. Se noi allora riusciamo a ricostruire questo rapporto di fiducia, attraverso tale pacificazione, faremmo un grosso servizio alla cura della salute e al diritto ad essere curati".
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