(DIRE) Roma, 11 lug. - "Abbiamo chiuso il Patto. È veramente una bella giornata per la sanità italiana a un anno dal mio insediamento". Lo ha sottolineato ieri il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annunciando al termine della Conferenza Stato-Regioni l'intesa sul Patto della salute.
"Dopo i costi standard e aver evitato i tagli, oggi col Patto- ha spiegato il ministro- mettiamo in sicurezza il sistema sanitario per le prossime generazioni, affrontando i grandi temi: la longevità, la riorganizzazione del territorio e del personale, garanzia di maggiore efficienza dei servizi, nuovi sistemi di controllo ed efficientamento sia della qualità che della quantità, rimettiamo al centro le politiche sanitarie che guardano alla qualità dell'assistenza e alla prevenzione dopo anni in cui avevamo solo l'ossessione del costo. Questo non vuol dire- ha continuato- che non si tengono in equilibrio i bilanci, ma che possiamo cominciare a fare di nuovo programmazione sanitaria. Passa inoltre il principio che quello che si risparmia rimane e viene reinvestito in sanità".
Inoltre "è in Parlamento la mia proposta per la riforma della governance, per la scelta dei direttori sanitari, generali e dei primari. Con questo, insieme al pacchetto di riforma dell'Aifa e dell'Agenas, che dovrebbe andare in discussione ai primi di settembre, potremo avere una macchina efficiente che rende competitivo il sistema italiano e, soprattutto, per continuare a erogare prestazioni di alto livello ai nostri cittadini, avendo anche nuove misure che consentano alle Regioni in piano di rientro di garantire maggiori livelli di qualità dell'assistenza ai cittadini".
È stato quindi "affrontato il tema del turnover e dell'ingresso del personale: grazie alla collaborazione del ministero dell'Economia, pur nell'invarianza di spesa, abbiamo potuto inserire strumenti più elastici per rispondere al fabbisogno di personale di tutte le Regioni, anche quelle in piano di rientro. Le assunzioni verranno effettuate dalle regioni in base alla loro autonomia economica: chi ha equilibrio di bilancio- spiega- ha tutti i parametri a posto e ci dimostra di aver bisogno di personale, per garantire i livelli essenziali di assistenza, potrà farlo".
(Tar/ Dire)