Roma, 7 lug. - "Profonda delusione per il comportamento delle Regioni". Così la Fimmg Formazione Lazio commenta la cancellazione, nell'ultima revisione del Patto della Salute, del comma 14 dell'articolo 5 in materia di medicina territoriale dedicato alla formazione professionalizzante in medicina generale dei giovani medici. A quanto si apprende da fonti istituzionali, la questione dovrebbe in realtà essere stata solo accantonata per essere discussa nell'ambito del percorso di riforma della formazione medica post laurea avviato dal Miur. Ma la Fimmg Formazione Lazio sottolinea come quel comma "fosse stato fortemente condiviso dalla maggioranza delle parti sociali coinvolte nella trattativa" e come la sua cancellazione appaia quindi "ingiustificabile".
In particolare, la norma avrebbe permesso ai medici che si stanno formando in medicina generale di svolgere attività 'professionalizzanti integrative remunerate', "ora non possibili per incompatibilità, ottenendo così una fonte aggiuntiva di reddito, andando così ad integrare una borsa di studio, che attualmente è la metà di quella percepita da chi svolge un' altra specializzazione, il tutto senza oneri aggiuntivi per lo stato, ma importante sia dal punto di vista formativo che economico". Insomma, "avrebbe migliorato le condizioni dei Formandi in medicina generale, costretti a vivere con una borsa di studio ai limiti della soglia di povertà". Ora, invece, "i corsisiti vedono così sfumare la possibilità di integrare gli 800 euro della borsa a costo zero, e dall'altro canto, non vedono riconosciuta un equiparazione economica alle altre borse di studio dei colleghi specializzandi".
Per la Fimmg Formazione Lazio, a conti fatti, "l'intervento è visibilmente un primo passo per spostare la gestione del corso, ora in mano alle regioni, verso l'università, dirottando i fondi economici della gestione propri della medicina generale, e spostando, di fatto, negli atenei una formazione che visibilmente dovrebbe restare nel territorio, vista la sua specificità".
La Fimmg Formazione del Lazio lancia quindi un appello alla Conferenza Stato Regioni per "rivalutare, nell'interesse di una categoria, la reintegrazione del Comma 14 nel Patto della Salute".
(Cds/ Dire)