(DIRE) Roma, 25 giu. - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, hanno scritto una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per "evidenziare il tema delle imprese farmaceutiche che rischia di essere sacrificato in un dibattito che spesso non mette a fuoco il loro deciso potenziale di leva di sviluppo economico".
"Nelle Regioni Lombardia e Lazio si concentra infatti- proseguono Zingaretti e Maroni nella missiva- la gran parte dell'impresa farmaceutica italiana. Bastano pochi dati per descrivere la capacità di valore di questo settore: dopo la Germania siamo il principale produttore d'Europa per un valore pari a circa 26 miliardi di euro, con circa 64mila addetti.
Quello della farmaceutica è un settore che ha aumentato anche negli anni della crisi la sua capacità di esportazione e che si connota, rispetto alla restante industria manifatturiera, per tassi alti di investimenti in ricerca e per una domanda di lavoro pregiata, perché i dipendenti del settore sono ad alto titolo di studio (90% laureati o diplomati) e con una forte componente di genere (40% donne contro il 26% del totale industria)".
In sintesi, concludono i Governatori, "l'industria del farmaco costituisce uno dei settori di specializzazione produttiva che permette all'Italia di competere nei mercati internazionali e di attrarre investimenti. Ovviamente il settore farmaceutico deve responsabilmente concorrere agli obiettivi di finanza pubblica e il servizio sanitario deve perseguire obiettivi di consumo ragionevoli e appropriati. Tuttavia il settore farmaceutico e' stato fino ad oggi uno dei principali contributori al contenimento della spesa sanitaria, valutazione che porta a chiedere al Governo di prestare la massima attenzione ad un settore che merita una valutazione autonoma".
"Riteniamo che l'industria del farmaco sia disponibile ancora oggi a confrontarsi su un terreno di sfida economica- conclude la lettera- che comporti anche ulteriori obiettivi di risparmio ma chiede di condividere le soluzioni per arrivare a questo traguardo".
(Com/Enu/ Dire)