(DIRE) Roma, 19 giu. - Attirare pazienti da altre Regioni o dall'estero nelle strutture private accreditate, per risolvere il problema della mobilità passiva nella sanità. E' lo scopo del protocollo firmato oggi tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il presidente dell'Aiop Lazio (Associazione italiana ospedalità privata), Jessica Veronica Faroni, con cui viene istituito un apposito tavolo tecnico nella Direzione regionale salute ed integrazione sociosanitaria, che dovrà poi formulare una proposta tecnica per la remunerazione delle prestazioni di acuzie e post acuzie, fatta eccezione per quelle ad alto rischio di inappropriatezza, rese dalle strutture private accreditate nei confronti dei cittadini residenti in altre Regioni, al di fuori dell'aggregato complessivo regionale e, quindi, dai singoli budget assegnati.
Alla firma dell'accordo hanno partecipato anche il coordinatore della Cabina di regia della Regione sulla sanità, Alessio D'Amato, e la responsabile della direzione integrazione socio-sanitaria. "C'è una cosa che si sa poco- ha spiegato Zingaretti- i cittadini delle altre Regioni non si possono venire a curare nelle strutture private del Lazio. Fu una decisione di alcuni anni fa che noi reputiamo, a questo punto, sbagliata e inutile. Il Lazio sta uscendo dal commissariamento, ci siamo dati degli obiettivi molto chiari, e questo vuol dire uscire dal commissariamento migliorando l'offerta sanitaria".
Per il governatore "non c'è dubbio che le strutture accreditate siano una risorsa importante per la nostra economia e anche per la qualità della nostra salute, dentro regole certe e trasparenti del nostro sistema. Quindi lavoreremo insieme per avanzare al Governo la richiesta, che la Regione condivide con l'Aiop, di eliminare questo paradosso e di ridare la possibilita' alle strutture accreditate di ospitare persone che hanno bisogno di cure provenienti da tutta Italia. Questo e' un elemento dovuto da sempre, ma tanto più oggi che è l'Europa ha iniziato a promuovere la transnazionalità della sanità e quindi la possibilità per i cittadini europei di viaggiare e noi vedremo presto grandi Paesi che verranno in Italia a cercare di intercettare chi ha bisogno di offerta sanitaria".
Quindi, ha concluso Zingaretti, "quello di oggi è un passaggio importante che rende chiaro che su questo il sistema Lazio e' unito e ora porterà avanti le sue istanze nei confronti del Governo. Noi facciamo i compiti, stiamo ottenendo dei grandi risultati ed essi vanno rispettati".
D'accordo Faroni: "Stiamo cambiando pagina. Per la prima volta ci sentiamo partecipi con il governatore di un cambiamento, quello di saper attirare nel Lazio pazienti sia dalle altre regioni italiane che da altre nazioni. Possiamo farlo perché oggi per la prima volta grazie a questo accordo siamo stati messi in grado di poterlo fare. La Regione crede in noi, arrivare a questo accordo non e' stato facile. In molti sono stati contrari, soprattutto a livello nazionale. Il Lazio finalmente ha una voce, il governatore ci ha difeso. Lo ringrazio per aver creduto in noi: ci impegneremo nella risoluzione del problema della mobilità passiva".
Secondo D'Amato "il sistema sanitario del Lazio paga il dazio pesantissimo alla mobilità verso altre Regioni. Bisogna dare una risposta adeguata, vogliamo fare il salto di qualità come sulla scelta di tenere le cure salvavita fuori dai budget delle strutture". De Grassi, infine, ha spiegato che nel passato "la penalizzazione del sistema è stata notevole e basata su vincoli di natura economica. Ora dobbiamo tentare di dare qualità al sistema sanitario".
Il Tavolo tecnico dovrà determinare i criteri di remunerazione delle prestazioni in favore dei cittadini non residenti, secondo il Tuc (tariffario unico di compensazione) e, conseguentemente, la decorrenza, fermo restando che la remunerazione delle prestazioni potrà intervenire solo all'esito dell'intervenuta compensazione interregionale.
(Enu/ Dire)