Roma, 10 giu. - Articolo tratto da "La Repubblica".
"Per sottoporsi a una risonanza o una tac in un centro pubblico si aspetta fino a un anno e occorrono 25 euro in più, il 65 per cento di aumento, rispetto al 2008". La denuncia arriva dal segretario della Uil Lazio, Sandro Bernardini, forte del rapporto della Corte dei conti sulla "Finanza pubblica". "Ora, si pagano 61,15 euro: 36,15 del vecchio ticket, 15 dopo l'aumento regionale del 2008 e 10 dopo quello nazionale del 2011". "Anche il ticket per le visite ambulatoriali", continua il sindacalista, "è salito da 13,63 a 20,66 euro".
Aumenta la partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria (il ticket). Diminuisce però il suo gettito nelle casse del Servizio sanitario regionale. "Per le visite specialistiche e gli esami diagnostici, i rincari si sono attestati dal 40 al 65 per cento", ancora Bernardini. E nel Lazio, a pagare il ticket continua a essere solo il 33 per cento dei cittadini. Il resto due su tre è esentato per reddito o per patologia. I tickets colpiscono, insomma, poco più di un milione 800mila assistiti sui 5 milioni e 700mila residenti.
La partecipazione alla spesa per i farmaci è passata dai 142 milioni del 2012 ai 146,5 del 2013. Quattro milioni e mezzo in più di entrate. Perché le medicine si possono acquistare solo in farmacia. Ma per le visite specialistiche gli assistiti hanno speso 145,5 milioni nel 2012 e 134,5 nel 2013. Sulla carta, un risparmio di 10 milioni. Ma solo sulla carta. Perché, di fronte ai tempi di attesa faraonici e agli aumenti del ticket, ormai ci si rivolge ai privati che con "tariffari sociali", equivalenti per importo al valore del ticket, competono e vincono. Alla Regione, così, non è arrivato il gettito atteso dagli aumenti del ticket che, anzi, hanno attivato spinte centrifughe allontanando anche i più bisognosi dal Servizio sanitario.
Si desume dal rapporto della Corte dei conti del maggio scorso. Il gettito totale dei tickets regionali (287,6 milioni nel 2012 e 281 nel 2013) viene calcolato per tutti i cittadini non per i soli che lo alimentano. Tanto che i magistrati contabili sollecitano il ministero della Salute e le Regioni a introdurre nel Patto della salute un sistema di valutazione basato più sul reddito effettivo che sulle patologie.
(Cds/ Dire)