Roma, 31 gen. - Fra 3 mesi dovrebbero ospitare i posti letto degli ospedali psichiatrici giudiziari, chiusi per legge dal prossimo primo aprile, ma ancora non sono pronti neanche i progetti per la sistemazione delle 2 strutture di Roma e dell'ospedale di Subiaco destinati ai nuovi 'Rems'.
Per questi motivi il Lazio, insieme alla Conferenza delle Regioni, ha proposto un emendamento alla legge milleproroghe con cui chiede di rinviare al 2017 la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Si tratterebbe della seconda proroga, dopo quella concessa lo scorso anno, contro cui si schiera il comitato Stop-Opg: "Il problema non è il ritardo nella costruzione delle Rems, quanto piuttosto il fatto che, così facendo, la chiusura degli attuali Opg determinerebbe solo l'apertura di manicomi regionali".
E, dopo anni di battaglie per far chiudere gli attuali 6 Opg nazionali, il Comitato chiede di "concentrare il finanziamento e l'attenzione dei programmi regionali sui percorsi di dimissione e sulle misure alternative a quelle detentive". Invece i 17 milioni e 700 mila euro per il Lazio prevedono la creazione di 55 posti letto in due immobili abbandonati, completamente da ristrutturare, a Roma (in Via Bartolomeo Capitanio e in Via Clarice Tartufari, nell'Asl Rm A e C) ed altri 40 nel "piano seminterrato ed il primo piano del corpo ospedaliero", per una superficie totale di 2570 sui 4500 metri dell'Angelucci di Subiaco.
"I tempi di progettazione e appaltabilità variano da 90 a 310 giorni e quelli di realizzazione da 180 a 720 giorni", hanno scritto le ministre della Salute e della Giustizia, Beatrice Lorenzin e Anna Maria Cancellieri, nella loro relazione al Parlamento, indicando nell'Angelucci la "ristrutturazione di un ospedale dismesso". Scatenando così le proteste del Comitato spontaneo No Opg, che ha avviato una petizione contro l'istituzione del Rems all'interno del nosocomio sublacense.
"L'Angelucci è un ospedale in attività, anche se da mesi assistiamo alla sua lenta dismissione. Manca il personale e alcuni servizi funzionano a singhiozzo".
(Cds/ Dire)