(DIRE) Roma, 30 gen. - La dimensione di difficoltà è data dallo squilibrio tra l'alto numero di accessi al pronto soccorso e la mancanza di posti letto. È questa "l'essenza del problema" secondo Giuseppe Lavra, vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Roma, intervistato dalla Dire sull'emergenza sanitaria del Sandro Pertini. Sono 75mila gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale romano effettuati nel 2013 a fronte di 300 posti letto disponibili. 80 quelli mancanti in medicina generale. Queste le cifre inquadrate e denunciate dall'Ordine provinciale di Roma dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri, di un'emergenza che- fanno sapere i camici bianchi- "è patologica da anni".
Sovraffollamento al pronto soccorso: non è certo una novitàà "Assolutamente no. Questa situazione, che è assurda, non è affatto nuova e si sta trascinando avanti da parecchio tempo. Tra l'altro non riguarda purtroppo solo il Pertini, anche se è tra quelli che hanno maggiori difficoltà, ma pure altri ospedali. Sant'Andrea e San Camillo, per esempio, non se la passano affatto meglio".
Qual è il problema centrale? "E' semplice: i nostri poveri colleghi, che lavorano in maniera massacrante in quegli ambienti, non solo devono svolgere il compito gravosissimo di attività di pronto soccorso, ma devono anche sobbarcarsi di tutto il sovraffollamento e lo stazionamento di malati in ragione dello squilibrio tra il numero di accessi al pronto soccorso e la mancanza di posti letto. Ma quello che mi preme sottolineare è che non si tratta di un problema patologico solo di oggi: se prima non se ne parlava, non vuol dire che non esisteva. In ogni caso è disonesto mantenere questi livelli di organizzazione incongrui".
Una delegazione dell'Ordine ha effettuato al Pertini un sopralluogo: che cosa è emerso? "Voglio precisare che non è il primo ed unico ospedale che siamo andati a visitare. Detto questo, posso spiegare quello che abbiamo visto con un esempio pratico: se un ristorante è in grado di coprire dieci coperti, e ad un certo punto arrivano cento persone, come fa a servire gli altri novanta? In qualche modo potrebbe arrangiarsi, ma arrangiandosi darebbe un tipo di servizio scadente. La soluzione ovvia, per il ristorante, sarebbe di ampliare i coperti da dieci a cento: non ci sono alternative. Questa è la situazione che abbiamo visto al Pertini. E non si può andare avanti così, siamo stanchi".
La soluzione sembra semplice, basterebbe aggiungere posti lettoà "Nel caso specifico del Pertini ne mancano 80. Questo sarebbe il numero sufficiente a risolvere il decongestionamento quotidiano. Se si aggiungessero questi 80 posti letto, bisognerebbe solo decidere se aggiungerli aprendoli al Pertini oppure mettere in sede col pronto soccorso le case di cura con cui si ha un accreditamento che pago come Regione. Dovrebbero però essere a disposizione totale delle esigenze del pronto soccorso in relazione ai pazienti che devono andare al ricovero. Per risolvere l'emergenza del sovraffollamento, insomma, bisogna superare questa drammatica asimmetria tra il bisogno di dare una giusta, corretta e onesta sistemazione al ricovero dei pazienti e le capacità che l'ospedale ha di dargliela".
(Cds/ Dire)