Roma, 24 gen. - "Il mondo medico della Medicina Generale, cioè medici di famiglia dell'assistenza primaria, medici di guardia medica della continuità assistenziale, medici della emergenza territoriale e medici dei servizi, oggi non si fermeranno in segno di protesta ma daranno una accelerazione della informazione ai pazienti sulle grandi manovre che incombono sulla sanità". Lo scrive in un comunicato Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani).
"Non solo una giornata- prosegue Testa- ma la prima di un mese intero che idealmente inizia oggi per rinforzare il concetto nei pazienti che il medico di medicina generale non è sostituibile con figure diverse. Secondo noi dello Snami è in corso una campagna di delegittimazione del sistema sanitario pubblico e un tentativo anche politico, secondo l'indirizzo della legge Balduzzi, di sconvolgere l'attuale assetto della medicina territoriale che può senz'altro essere migliorata, ma non a costo zero poiché senza un euro e con ulteriori tagli rischia di essere demolita e non ricostruita" "Ogni giorno in tutta Italia- continua Domenico Salvago, presidente regionale di Snami Sardegna- non meno di due milioni e mezzo, tre milioni di assistiti passano nei nostri studi e nei presidi di continuità assistenziale o comunque hanno un contatto con noi. Abbiamo la possibilità concreta di stringere un'alleanza con loro per far fronte comune nell'interesse del sistema sanitario pubblico 'per sbugiardare' chi promette scenari futuri di aggregazioni mediche sul territorio che operano in strutture efficientissime simil ospedaliere, dove potranno risolvere i loro problemi di salute e far tutto e subito".
"Succederà esattamente il contrario- conclude Angelo Testa-. Spariranno gli ambulatori dai piccoli paesi e i pazienti rischieranno di non trovare il medico che hanno liberamente scelto, che conosce la loro storia e si è sempre fatto carico di curarli. Lo Snami dedica questa giornata al dottor Elias Kassabji, medico di famiglia, di origine siriana, che esercitava a Genova, deceduto l'altro giorno travolto dalla piena di un fiume mentre, in un giorno festivo, e senza che gli fosse dovuto, si recava a visitare un malato facendo 'più del suo dovere e non solo il suo dovere' per libera scelta personale".
(Cds/ Dire)