Roma, 22 gen. - Sanità. Il sovraffollamento al pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata è una regola. Non c'è giorno che non sia in affanno. Una settantina di pazienti sistemati là dove sono previsti al massimo 16 posti e due infermieri, sta diventando un problema di sicurezza e disagio per le persone costrette a restare in barella accalcate l'uno all'altro anche per giorni. La struttura mediamente conta 140 visite in 24 ore. "È capitato una notte che un paziente si sia sdraiato a terra, non ce la faceva più a stare sulla sedia. I posti letto erano tutti occupati. Alla fine gli abbiamo dato un lenzuolo, che potevamo fare senza strumenti a disposizione? La situazione ormai è al collasso", racconta un infermiere del presidio.
Il racconto. "Il pronto soccorso è un vero e proprio accampamento- racconta Mauro Campagna, che ha un parente ricoverato- Non c'è un minimo di privacy, le barelle sono una sopra all'altra per quanto poco spazio c'è . Per chi poi non può muoversi per andare in bagno diventa un calvario". Il viavai è continuo. Pazienti, medici, infermieri e parenti si spingono tra loro, è un carnaio. Non c'è soluzione di continuità tra stanze e corridoi. I malati sono ovunque ci sia un po' di spazio. Ieri nell'area della breve osservazione alle 17.20 c'erano 30 uomini e 30 donne, (su 16 posti strutturati e 2 infermieri) di cui almeno 30 in attesa di destinazione di ricovero. Più le persone presenti nelle sale di pronto soccorso. Totale: un centinaio di pazienti.
La polemica. "Per molti dei pazienti non c'è modo di chiedere aiuto con il campanello essendo ricoverati lungo i corridoi- spiega Alessandro Iacchetti, segretario aziendale NurSind Tor Vergata- i bagni sono insufficienti non c'è un comodino dove riporre le proprie cose, si vive nella più totale assenza di riservatezza ed infine la durata per alcuni pazienti in queste condizioni è stata di 2 settimane. La possibilità di errore è altissima". E aggiunge: "Nella sala rossa strutturata con 4 posti si ricoverano anche 8 pazienti in gravissime condizioni cliniche sempre con lo stesso personale d'assistenza. Il policlinico Tor Vergata è Hub di riferimento per le neuroscienze ma manca la terapia intensiva neurochirurgica. Risultato: i pazienti con queste problematiche non trovando una idonea collocazione rimangano impropriamente ricoverati nella sala rossa".
Più volte le organizzazioni sindacali del Policlinico Tor Vergata hanno denunciato all'Azienda e alle istituzioni la situazione di grave rischio e pericolo incolumità per i pazienti e per la sicurezza dei lavoratori del pronto soccorso, "ma le attività finora intraprese non hanno sostanzialmente modificato il sovraffollamento", conclude Iacchetti.
(Cds/ Dire)