(DIRE) Roma, 22 gen. - "Non posso nascondere che, anche a livello professionale, questa sia davvero una grande soddisfazione". Così l'avvocato Francesco Caroleo, consulente legale dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, commenta la decisione del Consiglio di Stato di stabilire in via definitiva che soltanto un medico è abilitato a dirigere un'Unità operativa complessa (Uoc) di una Asl. Riformando una precedente sentenza del Tar Lazio del 2007, ieri sono state infatti pienamente accolte le tesi dell'Ordine, formulate dallo stesso Caroleo, in opposizione a un ricorso dell'Ordine degli psicologi del Lazio che aveva impugnato l'avviso pubblico di una Asl per il conferimento di incarico di direttore della propria Uoc per le dipendenze patologiche.
"Da anni difendo l'Ordine dei Medici di Roma- prosegue Caroleo- il quale, insieme alla Federazione Nazionale dell'Ordine dei medici, ha inteso porre al centro dell'attenzione nazionale, ma anche delle supreme corti come il Consiglio di Stato, la questione della centralità relativa all'atto medico. Qualcuno in questi anni ha provato a negare che all'interno della Uoc di una Asl il medico potesse avere un ruolo determinante e centrale; ora invece finalmente il Consiglio di Stato, in maniera definitiva, ha posto l'attenzione sul ruolo di governo generale che il medico ha sulla salute del paziente. Questo sicuramente è un passo in avanti del quale, al di là dell'Ordine dei medici, tutti i cittadini devono ritenersi soddisfatti".
È stata definita una sentenza 'storica': ma cosa cambierà nello specifico? "Molto semplicemente- risponde l'avvocato alla Dire- cambierà che a dirigere le Unità operative complesse di una Asl, governando la seduta del paziente, dovrà essere necessariamente un medico, cioè un laureato in medicina che potrà avvalersi ovviamente anche di quelle che sono le competenze di altre professioni sanitarie". Non saranno contenti gli psicologià "E invece dovrebbero esserlo- conclude Caroleo- nella misura in cui deve essere comunque chiaro che l'attività medica a tutela della salute al cittadino deve necessariamente essere integrata con l'attività degli psicologi".
(Cds/ Dire)