Roma, 15 gen. - Scoprire il cancro al polmone quando è ancora piccolissimo, invisibile alla Tac, grazie a un esame del sangue. Il sogno di prevedere in tempo una malattia diffusa e terribile è vicino a diventare realtà. Grazie anche alle enormi prospettive date alla ricerca medica dallo studio del genoma.
L'Istituto nazionale tumori di Milano ha realizzato uno studio su quasi mille pazienti che ha dato risultati incoraggianti. E una società privata britannica, la Gensignia, è pronta a produrre a San Diego il test da mettere in commercio negli Stati Uniti già quest'anno. Sul 'Journal of clinical oncology' escono i risultati della ricerca, finanziata dall'Airc (Associazione per la ricerca sul cancro) con i fondi del 5xmille e dall'azienda che produce il test. Hanno collaborato anche la radiologia dell'Università di Parma e l'istituto Mario Negri di Milano.
Sono due le applicazioni del 'test molecolare sui microRna circolanti nel sangue'. Una è più immediata, l'altra richiede ancora tempo ma sembra comunque abbastanza vicina. Oggi, per i forti fumatori, in molti centri si cercano eventuali piccoli noduli attraverso la Tac spirale, molto più sensibile ed efficace della radiografia.
L'esame però produce tantissimi falsi positivi. Vuol dire che solo il 5% delle persone nei cui polmoni viene trovata una macchiolina sospetta ha davvero un tumore. Le altre devono fare esami vari, approfondimenti e magari interventi prima di scoprire di non avere nulla. A volte restano in una condizione di incertezza, e quindi di grande stress, anche per anni.
Ebbene, il nuovo test si è rivelato efficacissimo, con una precisione intorno al 99%, per dire se quei noduli sono tumori oppure no. "Serve a risolvere un problema importante per i nostri pazienti, legati alla ripetizione di indagini radiologiche.
Taglia dell'80% i falsi positiviù spiega Ugo Pastorino, direttore della chirurgia toracica dell'Istituto nazionale tumoriù Inoltre si riducono anche i costi connessi agli esami".
Secondo quanto scoperto dallo studio, il test sarebbe in grado di dire se una persona è malata addirittura due anni prima rispetto alla Tac spirale. Per questo la scoperta apre grandi prospettive, tanto da far usare a Gabriella Sozzi, direttore della genetica tumorale dell'Istituto milanese, anche la parola screening. "È il secondo punto del nostro lavoro. Il test è molto sensibile e l'azienda inglese lo lancerà immediatamente. Speriamo in futuro di poterlo utilizzare sulle persone a rischio, cioè i grandi fumatori. Per gli altri non ha senso fare indagini del genere".
Poter fare un esame a tappeto su chi rischia maggiormente di prendere un tumore, un po' come avviene per il cancro alla mammella o quello dell'utero, sarebbe rivoluzionario. Tanto più che si tratta di un accertamento banale, che richiede soltanto un prelievo del sangue. Al primo studio, chiamato Mild, ne seguirà un secondo. "Nel lavoro appena pubblicatoù prosegue Sozziù noi ci siamo basati sui campioni di sangue di un migliaio di persone che hanno fatto la Tac nel nostro centro. Cioè abbiamo lavorato andando a controllare a ritroso. Ora faremo un secondo studio prospettico, cioè stiamo convocando soggetti a rischio per fare prelievo e esame radiologico".
L'esame messo a punto per lo studio milanese si basa sui microRNA, piccole molecole di acido nucleico che circolano nel sangue. A rilasciarli sono le cellule tumorali e sono incapsulati in piccole vescicole che li proteggono dalla degradazione. Quindi sono stabili e si possono quantificare all'interno del sangue.
(Cds/ Dire)