Roma, 14 gen. - Alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle hanno presentato un'interrogazione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per sapere "se il Ministro sia a conoscenza della situazione in cui versa l'Asl Roma H della Regione Lazio, e quali iniziative intenda adottare affinché il monitoraggio sulle attività in questione e quali misure inoltre voglia intraprendere per restituire al servizio pubblico competitività a livello economico e strutturale rispetto a quello privato".
Scendendo nel particolare gli esponenti penta stellati nel documento scrivono che "il recente studio dell'internal audit commissionato dalla ASL RmH per l'anno 2011 ha evidenziato inefficienze e incongruenze con le disposizioni di legge nonché disfunzioni gestionali che possono portare gravi ripercussioni sui cittadini, in termini economici e di accesso alle cure. Il processo di auditing interno, finalizzato a fare chiarezza sull'attività libero-professionale intramuraria esercitata dai medici ha rilevato che tale attività, anziché essere un servizio aggiuntivo per l'utenza atto a promuovere la libera scelta, nonché soprattutto a ridurre i tempi di attesa, è in realtà apparso un sistema finalizzato a favorire l'attività privata a pagamento dei medici a discapito del servizio pubblico".
"L'internal audit della Asl RmH per il 2011- continuano i 5Stelle- evidenzia che c'è una netta flessione della prestazione quantificata in almeno 60.700 prestazioni in meno; assente il controllo sulle anomalie che risultano essere circa 6.000 su 5.000 prestazioni erogate; dei quasi 10 milioni di euro erogati al fine dell'efficiente gestione degli investimenti per l'organizzazione del servizio sanitario ne sono stati occupati solamente 3 milioni; spesso le ore di attività intramoenia dei medici superano le ore di regolare attività pubblica ambulatoriale".
Inoltre, entrando nello specifico, i senatori affermano che "si evince da tale studio (audit) come il sistema delle prenotazioni abbia notevoli falle relative alla chiusura delle liste di attesa che a consuntivo risulterebbero rispettare i parametri di efficienza, ma che in realtà tali risultati sono falsati dalla loro frequente inaccessibilità. Il sistema di fatturazione e di registrazione delle prestazioni risulta ancora essere manuale a fronte della presenza di un software dedicato proprio alla digitalizzazione delle prestazioni ma che in realtà non è mai stato messo a sistema e utilizzato".
"La relazione consuntiva dello studio- concludono- rileva altre numerosissime inefficienze nel sistema di gestione degli appuntamenti intramoenia. Tali inefficienze portano a uno spostamento sempre più frequente dell'utenza verso prestazioni di tipo privato con conseguente danno per il Servizio sanitario nazionale".
(Cds/ Dire)