(DIRE) Roma, 7 gen. - Essere allo stesso tempo 'tecnico' e 'filantropo' è la sfida che ogni medico deve affrontare per raggiungere la dimensione ideale della professione. Conoscere cioè la medicina, ovviamente, ma anche saper comprendere il paziente e rispettarne la volontà: l'atto medico che diventa etico, un atto di personalizzazione e umanizzazione prima ancora che atto tecnico.
Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura; accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza; cura della relazione paziente/cittadino: sarà questo il focus del convegno che si terrà venerdì dalle 14.30 alle 18.30 presso il San Raffaele di Roma, in via di Val Cannuta 247. Si tratta del I seminario di umanizzazione in medicina dal titolo: 'L'assistenza e il paziente. Qualità e centralità in un processo di umanizzazione'.
Durante i lavori del seminario si alterneranno esperti del settore e medici, coordinati da Massimo Fini, direttore scientifico dell'Irccs San Raffaele Pisana, ed Enrico Garaci, presidente del Consiglio superiore di sanità e rettore dell'università telematica San Raffaele. Tra gli altri, Elio Cardinale, vicepresidente del Consiglio superiore di sanità; Francesco Bevere, direttore generale programmazione sanitaria del ministero della Salute; Giorgio Albertini, direttore del dipartimento Disabilità dello sviluppo motorie e sensoriali dell'Irccs San Raffaele Pisana; don Andrea Manto, responsabile della Pastorale sanitaria della diocesi di Roma, e Natale Santucci, direttore medico aziendale del gruppo San Raffaele.
Il monito ad una sanità più 'umana' è arrivato a gran voce lo scorso dicembre direttamente dalla Regione Lazio, che ha annunciato la prossima introduzione delle le pagelle per la valutazione del grado di accoglienza degli ospedali.
"L'umanizzazione della cura- ha spiegato il governatore Nicola Zingaretti nel corso della presentazione del progetto- va incontro ai diritti delle persona ed è un criterio di valutazione che stimolerà a migliorare efficienza e qualità delle strutture. Se il criterio unico è quello dei costi, è evidente che tutti scelgono la strada più semplice, che è anche la peggiore, quella dei tagli. Se consideriamo anche l'umanizzazione, l'efficienza, il diritto alla salute, oltre alla riduzione delle spese, tutti siamo chiamati ad essere più responsabili".
(Com/Gas/ Dire)