(DIRE) Roma, 28 feb. - "È una grande giornata di democrazia perché le persone sono stanche delle promesse a cui non segue mai nulla. Noi abbiamo promesso di iniziare una nuova fase per la gestione della sanità del Lazio e iniziamo la costruzione della rete socio sanitaria che c'è in molte regioni, ma non da noi". Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante l'inaugurazione della prima Casa della salute del Lazio, a Sezze in provincia di Latina.
"Il presidio socio-sanitario sui territori costa meno, avvia servizi come l'assistenza domiciliare, rende l'habitat intorno agli ospedali piu' umani. Nei pronto soccorso- continua Zingaretti- entrano anche quelli con piccolissime patologie. Dopo otto anni di commissariamento e di chiusura, la prima vera apertura di una nuova realtà che segna un cambio di passo e sono contento perché dieci mesi fa molti dicevano che non ce l'avrei mai fatta, a loro posso dire che hanno sbagliato e abbiamo vinto noi e, nonostante si tratti ancora di una sperimentazione, i cittadini del Lazio sappiano che le promesse cominciano ad essere mantenute".
Zingaretti torna a sottolineare il meccanismo a suo dire errato che ha caratterizzato l'assistenza sanitaria nel Lazio: "C'è l'abitudine di correre al pronto soccorso per qualsiasi cosa- spiega- e le chiusure di questi anni hanno lasciato nei territori solo i pronto soccorso e gli ospedali. Quindi se uno si taglia un dito tagliando il salame, o ha un infarto, si rivolge comunque al pronto soccorso. Il Lazio fino a oggi ha avuto solo il pronto soccoro per qualsiasi cosa, in regioni come: Lombardia, Emilia, Toscana, Umbria non è così. Ci sono altre strutture".
Spiega ancora Zingaretti: "Una donna che subisce violenza oggi non sa dove andare se non al pronto soccorso, nelle case della salute noi metteremo come aspetto socio-sanitario i centri antiviolenza che offrono un'assistenza e una presenza globale alle vittime. Non creiamo piccoli ospedali ma al contrario produciamo altri servizi. Ce ne saranno altre di case della salute e saranno solo dei desk con i computer e avranno in rete i medici di medicina generale del territorio. Noi- conclude- stiamo innovando per spendere meno e migliorare la qualità dei servizi".
(Rel/ Dire)