Roma, 26 feb. - L'avvoltoio si guarda attorno con sguardo obliquo, le ali pronte a alzarsi in volo per scagliarsi sul prossimo boccone. "Per alcuni i medici sono prede gustose", spiega una voce fuori campo, mentre l'uccello gira e rigira in cielo, "questa gente sta lì, in attesa, pronta a gettarsi sul medico che non ha saputo fare miracoli. Si approfitta della buona fede dei pazienti promettendo un facile arricchimento con cause milionarie".
Dura sessanta secondi il video che assesta l'ultimo colpo nella guerra degli spot tra medici e avvocati. Una sequenza che l'Amami, 'Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente', ha presentato lunedì scorso contro gli 'avvoltoi della malasanità', appena qualche settimana dopo le polemiche per la pubblicità televisiva che invita a denunciare gli errori dei camici bianchi.
Fatto sta che i legali si sono riconosciuti nella metafora del rapace: il Consiglio nazionale forense ieri ha avviato una formale diffida per ottenere il ritiro dello spot e ha chiesto al ministero della Salute di prendere le distanze dal video, presentato durante un convegno sotto il suo patrocinio. "È di assoluta evidenza la volgarità dell'operazione diffamatoria, altamente lesiva della dignità di una professione deputata costituzionalmente alla difesa dei diritti dei cittadini", rileva il Cnf, riservandosi di procedere in tutte le sedi penali e civili.
A lanciare il pomo della discordia era stato qualche mese fa 'Obiettivo risarcimento', un gruppo di avvocati, medici legali e esperti che assiste a pagamento i malati, con uno spot che invitava i pazienti a far valere i propri diritti in tribunale. "Se sei vittima di un caso di malasanità hai dieci anni di tempo per reclamare quello che ti spetta. Chiamaci, uno staff sarà a tua disposizione a zero anticipi e zero rischi", dice il video. Apriti cielo: i chirurghi, a loro volta, avevano chiesto al ministro Lorenzin lo stop alla programmazione.
Da qui un'escalation di botta e risposta, fino a qualche reciproca caduta di stile. "Amami risponde a uno spot poco intelligente con un altro ancora più stupido e anche volgareù attacca l'Unione camere penaliù in una gara al ribasso tra medici-macellai e avvocati- avvoltoi che sembra la fiera della stupidità". L'ultima parola, per ora, è toccata ai camici bianchi, che in serata hanno fatto ammenda. Ma con gli avvoltoi. "L'Amami chiede scusa a chi si è sentito offeso dal nostro spot, che con una metafora descrive il clima di pressione in cui lavorano i mediciù spiega una notaù gli unici che hanno diritto a offendersi e ai quali siamo pronti a chiedere scusa sono i volatili".
(Cds/ Dire)